L’ultima conta al vertice di Bruxelles

da Milano

Via libera dall’Ue per una riunione straordinaria dei ministri europei e sostegno dal presidente russo Putin ad una eventuale guida italiana della missione in Libano a Beirut. La presidenza Ue ha accolto la richiesta italiana di un vertice europeo per discutere le modalità dell’impegno multinazionale in Medio Oriente. Alla riunione, che si terrà dopodomani, parteciperà anche il segretario generale dell’Onu Kofi Annan.
Il governo italiano punta insomma ad ottenere un conferimento ufficiale del «mandato all’Italia» per guidare l’intervento in Libano. Questo obiettivo impegna anche l’agenda del premier Romano Prodi, che ieri ha sentito il presidente della federazione russa Vladimir Putin in una «lunga e cordiale» conversazione. Al telefono, informa la nota di Palazzo Chigi, Putin ha espresso il «convinto sostegno di Mosca a un’eventuale guida italiana della missione» in Libano, che potrà però maturare - sottolinea il comunicato del premier - «qualora la comunità internazionale manifesti una chiara richiesta in tal senso».
Il ministro degli Esteri D’Alema ha spiegato che l’Italia è pronta a schierare tra i «2mila e i 3mila effettivi», pari ad «un terzo» delle truppe totali inviate dall’Europa. «L’Italia non sarà sola», ha voluto dunque evidenziare D’Alema. Sotto la bandiera europea dovrebbero collocarsi tra i 6 e i 9mila uomini sul totale di 15mila che interverranno sotto l’egida Onu. Il titolare della Farnesina ha assicurato che ci saranno gli spagnoli, i Paesi dell’area nordica, dal Belgio all’Olanda, e i tedeschi. E si è detto convinto che «anche i francesi saranno presenti in modo più massiccio». Ma nel governo c’è chi è meno ottimista di D’Alema sulla disponibilità dei partner europei. «L’Italia si sta preparando ma quanti sono gli scarponi di altri Paesi? Questa è la risposta che conta», ha affermato il ministro della Difesa Arturo Parisi. Domanda a cui l’Europa proverà a rispondere già oggi, a Bruxelles, con la riunione del Comitato Ue per la politica e la sicurezza (Cops), composto dagli ambasciatori e da alti diplomatici delle nazioni europee.
Secondo alcuni addetti ai lavori la scelta della struttura di comando della missione Unifil, qualora venisse chiesta la guida italiana, potrebbe cadere sul comando di Solbiate Olona (Varese), una struttura Nato che può essere impiegata per operazioni multinazionali non dirette dall’Alleanza atlantica e che è già stato utilizzato per l’Afghanistan.


D’Alema, che domani incontrerà il ministro degli Esteri israeliano Tizpi Livniha, ha intanto inviato un messaggio al governo di Gerusalemme: «Da Israele ci aspettiamo un impegno rinnovato, e stavolta davvero vincolante, a rispettare il cessate il fuoco. È giusto pretendere che gli hezbollah depongano le armi, ma non possiamo mandare i nostri soldati in Libano se l’esercito di Tsahal continua a sparare».

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