L’ultima moda online: ridere del look di Formigoni

Su Twitter si chiedono se sia legale, ogni quanto debba essere annaffiata e se per caso non gli sia stata regalata dal costruttore Anemone come la casa con vista sul Colosseo di Scajola. Al popolo di Facebook sembra piacere di più: una certa Claudia Battistini dice di volerla, Alessandro Golini sogna di possederne una così e un tipo che non si firma sentenzia che è bellissima.
Insomma la camicia indossata l’altra sera ad Annozero dal Governatore della Lombardia Roberto Formigoni ha scatenato commenti d’ogni sorta su internet. Il più spiritoso è un tweet che recita: «La crisi, il matrimonio reale e Bin Laden sono tutti escamotage per distrarci dalla camicia di Formigoni». Il più assurdo viene dal blog «I Nemici» sulla versione online de l’Unità dove il curatore, Giovanni Maria Bellu, scrive che la camicia «parlava più chiaramente del suo proprietario. Bisbigliava l’antica e spregevole domanda del potere distante e cieco: perché non mangiano le brioches?». A parte il fatto che c’è una bella differenza tra parlare e bisbigliare. E poi come si fa a paragonare Formigoni a Marie Antoinette? Il governatore indossava una camicia di John Richmond, stilista inglese con un’autentica passione per il rock, recentemente diventato padre e forse per questo passato dal suo solito mix aggressivo di chiodi, borchie e motivi mimetici, alla romantica fantasia del fiorellino provenzale, per di più azzurro.
«Roba da Laura Ashley» sentenzia un fashion blogger senza sapere che Richmond ha disegnato quella camicia in omaggio al «flower power» degli hippy, per cui è come paragonare il diavolo all’acqua santa, Camilla Parker Bowles nei suoi momenti peggiori a Lady Diana quando dava il meglio di sé. Resta da capire perché diavolo Formigoni si sia messo quella camicia informale per scelta e vocazione con tanto di cravatta blu firmata Iceberg come l’abito in tinta. La sua portavoce dice che semplicemente gli piaceva e addirittura propone un’intervista vis à vis, «così magari le mostra la camicia». Inutile dire che non vale la pena far perdere tempo al governatore con tutto quel che ha da fare: di camicie a fiori ne abbiamo viste e riviste, magari con un paio di jeans e un bel pullover in tinta e, di sicuro, senza cravatta.
Intanto i commenti su Internet continuano ad aumentare, basta digitare le parole «camicia di Formigoni» sulla striscia di Google per ritrovarsi davanti 42.100 risultati, alcuni dei quali davvero esilaranti. «Ho indossato la stessa camicia per una pizzata di terza media e sono del 1978» scrive un tipo su Twitter. Su Facebook qualcuno sostiene che l’ormai celebre indumento sia contro la costituzione mentre un altro dichiara che Masi dopo aver visto quella camicia avrebbe tutte le ragioni per ordinare la chiusura di Annozero. Si temono prese di posizioni politiche ufficiali, interrogazioni parlamentari, manifestazioni di piazza: le cose più assurde.
Giusto per fare un po’ di ordine dal caos sarebbe bene dire che quella camicia di suo non ha niente di sbagliato. Dal punto di vista stilistico ha un paio di pregi notevoli: il fondo bianco avorio rende più discreto il disegno fiorato, le proporzioni del colletto non hanno niente del solito remake, di sicuro si fa notare. Forse il governatore l’ha indossata proprio per questo e allora tanto di cappello al suo coraggio perché per farsi notare c’è chi ha fatto e fa di peggio.

Vogliamo ricordare che alla fine degli anni ’90, l’allora sindaco di Milano Albertini si fece fotografare in mutande di cashmere nel backstage di una sfilata di Valentino? Certo, allora non esistevano Facebook, Twitter e blog...

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