La protesta dell'Ance è dura. I vertici dell'associazione nazionale dei costruttori definiscono «inammissibile» la sospensione dei pagamenti per appalti pubblici alle imprese fino all'8 febbraio, dovuta a problemi tecnici del sistema informatico della società Equitalia.
La situazione è già critica per i costruttori, tra contrazione del mercato dei lavori pubblici e ritardi dei pagamenti per il patto di stabilità e, secondo le società, questo ultimo colpo è insopportabile. Così l'Ance cheide l'intervento del ministero dell'Economia per sbloccare l'impasse, annunciato alla fine del mese scorso.
Il problema è legato all'entrata in vigore di una legge del 2006, per cui le pubbliche amministrazioni, prima di effettuare pagamenti superiori a diecimila euro, sono tenute a verificare che il beneficiario non abbia cartelle esattoriali pendenti pari almeno allo stesso importo. Un accertamento che può essere effettuato solo attraverso il sistema telematico del portale Consip, che per «aggiornamenti tecnici» non consente ad Equitalia di portare avanti le procedure di pagamento.
Giuliano Campana, vicepresidente con delega Economico-fiscale-tributario dell'Ance, denuncia il fatto che le inefficienze di un sistema informatico possano coinvolgere e danneggiare così pesantemente le imprese, che si vedono bloccati i flussi di cassa sui quali avevano già fatto affidamento.
«La sospensione dei pagamenti - dice- dei corrispettivi contrattuali di appalti pubblici, conseguente al blocco del sistema informatico di Equitalia, colpisce duramente le imprese del settore già affossate dai ritardi cronici nei pagamenti delle pubbliche amministrazioni e dalla ben nota riduzione degli stanziamenti».
Per Campana, subordinare il pagamento di importi superiori a 10 mila euro alla verifica, affidata ad Equitalia, «dell'inesistenza di morosità rispetto a cartelle esattoriali, presuppone un sistema che garantisca un'immediata verifica della situazione debitoria dell'impresa appaltatrice, con eventuali sistemi di emergenza suppletivi che intervengano tempestivamente in caso di bisogno».
Nei casi più urgenti è previsto il ricorso a numeri verdi, ma per l'Ance questi riferimenti sono anche difficilmente raggiungibili.
Tra i primi a protestare, il presidente dei costruttori edili di AnceBasilicata, Antonio Giuzio. Che si indigna di fronte a «interventi di manutenzione programmata, per i quali non si è tenuto conto nè della inopportunità del periodo, nè di predisporre procedure alternative al blocco». Per l'imprenditore « questi "intoppi tecnici" possono dare il colpo di grazia alle imprese edili».
La risposta dell'Equitali all'Ance arriva con una nota. Si ricorda che, il portale Consip, secondo un decreto ministeriale del 2008, è «l'unico canale per utilizzare il servizio di verifica inadempimenti».
Per assicurare comunque l'operatività del servizio per i casi urgenti, l'Equitalia ripete che si può utilizzare i numeri verdi 800349192, e 800906227 per ricevere le informazioni utili sulle specifiche richieste.
Numeri verdi attivi dal lunedi' al venerdi' dalle 8,30 alle 17,30, che sono utilizzabili « fino alla ripresa dei servizi on line forniti sul portale», prevista per l'8 febbraio.
Risposta che certo non soddisfa l'Ance, convinta della necessità di un intervento istituzionale urgente, per ripristinare la «certezza dei rapporti economici tra impresa e pubblica amministrazione, garantendo la immediata liquidazione delle somme per i lavori eseguiti».
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