Milano - «Robi non puoi andartene sul più bello...». Il Mancio arrossisce e non risponde. Ècirca mezzanotte di martedì sera, intestini di San Siro, ed è già successo tutto quello che poteva succedere.
Dopo aver parlato con alcune televisioni, il tecnico incrocia il presidente, e un dirigente che gli imputa la rinuncia a Figo. Il Mancio è ancora in trance agonistica, non la manda giù e quando si presenta in sala stampa annuncia che a fine stagione lascerà l’Inter. Qualcuno giura di avergli sentito dire che avrebbe scelto l’Inghilterra. Massimo Moratti invece dice di essere rimasto sorpreso, e il presidente è sincero. Dicono che Mancini gli avesse comunicato già prima della partita con la Reggina le sue intenzioni, i segnali c’erano e li avevamo colti. Ma nessuno si aspettava che Mancini li divulgasse martedì notte, in uno stato di evidente emotività dopo l’ennesima bufera europea, anche perché l’accordo era che venissero resi noti solo a fine stagione. Questa è la sorpresa di Massimo Moratti che proprio in questi giorni sta riscuotendo la stima incondizionata di tutto il tifo interista, compresa una curva che non ha mai incoraggiato. «Massimo è rimasto sorpreso, come me - ha dichiarato Bedi Moratti -. Io non ne sapevo assolutamente niente. Finita la partita sono scesa con mio nipote e abbiamo ricevuto questa notizia. Non so ora cosa succederà ma mi sembra che questa cosa sia molto seria».
Cosa ci sia dietro è noto: Mancini si è sentito paragonare ad Alex Ferguson e ha pensato di poterlo diventare all’interno di una società dove spesso ognuno corre in una direzione diversa. Un ruolo più decisionale senza sentirsi in un angolo sul mercato e sul recupero degli infortunati. Ma proprio mentre non perdeva occasione per polemizzare con Combi sui tempi di recupero dei giocatori, il dottore riceveva attestati di stima da parte del presidente che gli rinnovava il contratto. Mancini lo ha visto come un segnale negativo nei suoi confronti, come le ingerenze dei dirigenti sulla sue decisioni tecniche. Sul caso Figo peraltro si è creato un equivoco dove il portoghese non ne è uscito benissimo. A tutto questo si aggiungono le parole di apprezzamento di Moratti nei confronti di diversi allenatori e di Mourinho in particolare. Proprio del ruolo marginale di Mancini all’interno dell’Inter ha parlato il suo agente Giorgio DeGiorgis: «Conta più Luciano Spalletti alla Roma che Roberto all’Inter. Non è una pazzia dire che non sia mai stato accontentato, la sensazione di poter fare quello che vuole non l’ha mai sentita, avuta e neppure provata. Le decisioni le hanno sempre prese il presidente e Branca».
Che poi precisi anche che il Mancio non abbia firmato alcun contratto con qualsiasi altro club non fa testo: non può
farlo, è già sotto contratto. E se lo avesse sottoscritto il suo procuratore non potrebbe che smentirlo. Come Massimo Moratti quando assicura che non ha preso alcun impegno con altri allenatori: «Per rispetto verso Mancini».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.