L'appello della Ledha: «Salviamo il difensore civico»

«I cittadini di Milano stanno per essere privati di uno dei pochi strumenti a disposizione per vedere tutelati i propri diritti». Così la Ledha, l'associazione che tutela i disabili, scende in campo per difendere la figura del Difensore civico, che sta per essere soppresso a causa dei tagli dei costi della spesa pubblica voluti dalla Finanziaria.
La Ledha, che già aveva presentato al Consiglio comunale la ricandidatura dell'attuale difensore civico, Alessandro Barbetta, ha avviato una raccolta di firme per mantenere al suo posto l'obudsman. E ha scritto una lettera al Comune per chiedere un'audizione. «La spesa per gli uffici di difesa civica nelle città metropolitane - sottolinea Fulvio Santagostini, presidente Ledha - è veramente modesta: circa 3,7 milioni di euro all'anno. La spesa media per ciascun cittadino delle metropoli è quindi di 0,44 euro per anno. In realtà il personale degli uffici di difesa civica è per la gran parte personale di ruolo e quindi il taglio della funzione dunque non produce automaticamente una riduzione della spesa».

La disposizione della finanziaria, secondo Santagostini, «lede fortemente l'autonomia degli enti locali ed è in contro tendenza con quanto avviene nel resto d'Europa, dove molte grandi città metropolitane si vanno dotando del Difensore civico municipale». A Milano il flusso della domanda dei cittadini al Difensore civico dal 2006 ad oggi ha registrato un incremento dell'81 per cento.