Lazio, la crisi c’è e si vede In calo investimenti e lavoro

La crisi c’è. E si vede: produzione in calo e piani di investimenti rinviati per l’industria. Attività ridotta nelle costruzioni. Fatturati tagliati nel settore dei servizi. Occupazione in frenata, crescita della cassa integrazione, prestiti bancari in calo. Sono le fotografie (senza sorrisi) dell’economia laziale scattate dal rapporto della Banca d’Italia su «L’economia del Lazio nel 2008», presentato ieri alla prefettura di Frosinone. «La fase di recessione che l’economia del Lazio sta attraversando - spiega Fabio Panetta, condirettore centrale del Servizio studi di congiuntura e politica monetaria della Banca d’Italia - è in linea con la situazione nazionale. Si tratta di un processo avviato dal calo del commercio internazionale che nel 2008 ha provocato un forte rallentamento cui è seguita una forte caduta nel 2009».
A soffrire prima di tutto le imprese: nell’ultimo trimestre 2008 il 53 per cento delle imprese industriali con almeno 20 addetti ha dichiarato di aver registrato un calo del fatturato pari al 15 per cento, anche se i dati dello Svimez dicono che il Pil regionale nel 2008 decresce dello 0,5 per cento, mentre quello nazionale segna un calo dell’1». Questo anche perché il settore dei servizi sembra aver risentito meno della crisi rispetto a quello industriale. Va male invece il turismo, con un calo delle presenze del 5,5 per cento.
La bilancia commerciale segna un aumento delle esportazioni del 7,7 per cento, trainato dalle vendite all’estero dei prodotti della chimica e della farmaceutica, e un calo delle importazioni del 2,3 per cento. Ma nell’ultima parte dell’anno le vendite all’estero rallentano, fino a registrare, poi, «un pronunciato calo» nel primo bimestre del 2009.
Capitolo occupazione: «Gli occupati - spiega Giambattista Chiarenza, direttore della sede di Roma della Banca d’Italia - sono diminuiti nei settori dell’agricoltura (-13,9) e dell’industria in senso stretto (-2,5) e cresciuti nei settori delle costruzioni (+2,6) e dei servizi (+2,3)». Le ore di Cassa integrazione guadagni nel Lazio sono cresciute del 9,5 per cento sull’anno precedente. Ma soprattutto nei primi tre mesi del 2009 gli interventi totali sono cresciuti del 219,5 per cento rispetto al corrispondente trimestre del 2008.
In frenata il mercato del credito: i prestiti bancari alla clientela residente nel Lazio hanno mostrato un rallentamento, più intenso nell’ultimo trimestre del 2008. Alla fine dello scorso anno la variazione sui dodici mesi precedenti è stata del 5,3 per cento (dal 15,7 del 2007). L’andamento ha riflesso la decelerazione degli impieghi alle famiglie e alle imprese. Il rallentamento ha riguardato sia la componente a breve termine sia, in misura più ampia, gli impieghi a medio e a lungo termine. Stesso trend per il primo trimestre del 2009. La crescita più lenta dei prestiti all’insieme delle imprese nell’ultima parte del 2008 e nei primi mesi del 2009 ha interessato quelle quelle con meno di 20 addetti. Per quanto riguarda le famiglie, i nuovi mutui immobiliari sono diminuiti del 16,1 per cento rispetto alle erogazioni del 2007. Ridotti anche i ritmi di crescita del credito al consumo erogato da banche e società finanziarie si sono ridotti (dal 13 al 2,3 per cento).

La dinamica della raccolta bancaria nel Lazio ha riflesso sia l’aumento della preferenza per la liquidità degli operatori e delle famiglie, con la crescita dei depositi in conto corrente rispetto all’anno precedente, sia l’espansione delle obbligazioni bancarie, incentivata dalle politiche di offerta degli intermediari.

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