Lazio, giovane e solida Oddo la vera incognita

Il difensore nazionale resta ma insoddisfatto Andrà via a gennaio? Le scommesse sono Makinwa e Foggia, centrocampo indebolito

Andrea Cuomo

Il mercato. Abbastanza positivo, con qualche ombra legata a chi sarebbe potuto arrivare e non è arrivato e a chi avrebbe voluto andarsene e non se n’è andato. Leggi nel primo caso Jimenez e nel secondo Oddo. Il campione del mondo, nella sua piena maturità agonistica, rappresenta il vero problema della Lazio all’alba della stagione 2006-07: rischia di fare il separato in casa. Ciò che, l’esperienza insegna, alla lunga è deleterio sia per il giocatore che per la squadra. Oddo resta da capitano insoddisfatto e chissà quanto motivato e potrebbe andarsene a gennaio. Quanto al fantasista cileno che avrebbe garantito quella iniezione di estro che Paolo Di Canio ha portato via con sé, la Ternana non ne ha voluto sapere. Detto questo, le note positive non mancano, compatibilmente con l’esigenza numero uno, quella di salvaguardare il bilancio. Le scommesse più importanti sono quelle di Makinwa e Foggia. Il primo è un attaccante potente e ancora giovane, che può garantire un buon bottino di reti. Foggia è stato una delle rivelazioni dello scorso campionato. Per entrambi sarà decisivo l’impatto con la grande piazza, alla quale non sono avvezzi. Il resto è solidità pura: da Mutarelli a Ledesma, da Bonetto a Quadri. Poche ma significative le uscite: quello di Di Canio è un vero e proprio divorzio, le cui implicazioni rischiano di essere più piscologiche che tecniche. Molto indebolito il centrocampo, che perde di qualità (Liverani) e quantità (Dabo). Più impercettibili le uscite di Giallombardo, Piccolo e Bonanni. Voto: 6,5
La rosa. Solida ancorché piuttosto giovane; e perfino troppo abbondante. Ma un po’ meno tecnica dello scorso anno. Insomma, una squadra che sembra modellata sul suo allenatore, Delio Rossi, serio e pragmatico. Aver cambiato poco può essere anche un vantaggio. Il portiere (Peruzzi) è una garanzia e come alternativa ci sono due vecchi marpioni come Ballotta e Sereni. Difesa identica all’anno scorso, con Zauri chiamato a confermare la bella stagione scorsa (a proposito, stasera nella gara del trofeo Mediakom contro l’Anderlecht sarà premiato per la sua centesima presenza in maglia biancoceleste), le certezze Cribari e Siviglia e l’incognita Oddo. Centrocampo apparentemente indebolito, ma con Ledesma, Mutarelli e Foggia pronti a dimostrare il contrario. Per di più i primi tempi mancherà Behrami, infortunato: e non è poco. Attacco ben assortito con il fiuto da goleador di Rocchi, la tecnica di Pandev e come alternative Makinwa, Tare e un Simone Inzaghi molto voglioso di riscatto. Voto: 6+
La scommessa. Quella di recuperare in fretta i punti di penalizzazione e di ripartire, letteralmente, da zero. Se a natale i biancocelesti dovessero essere già «salvi» (ovvero quartultimi), si potrebbe anche sperare di riagguantare quella Coppa Uefa l’anno scorso meritata sul campo e perduta nei tribunali. A livello tecnico la scommessa maggiore sono, come detto, Makinwa e Foggia.
Gli obiettivi.

Partendo da meno 11 il primo realistico obiettivo è quello di salvarsi: ma con 60 punti conquistati sul campo (l’anno scorso furono 62), si arriva a 48: quindi zona Uefa. Se poi dovesse arrivare lo sconticino sperato...

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