Secondo un luogo comune non del tutto campato in aria, negli ultimi decenni le grandi case editrici hanno chiuso la porta in faccia ai romanzieri più ambiziosi, costringendoli a chiedere ospitalità alle piccole. A giudicare da quel che è accaduto all’ultimo romanzo di Giordano Tedoldi, forse bisogna temere qualcosa di peggio: che a chiudere la porta in faccia agli scrittori più ambiziosi siano tutte le case editrici. Per aggirare l’ostacolo, Tedoldi si è autopubblicato. Per alcuni mesi, uno dei romanzi più notevoli, magnetici e interessanti in circolazione, Phallus Dei, è stato reperibile solo in formato elettronico.
Naturalmente è lecito attribuire la disavventura a una quantità di cause, per esempio al titolo osceno, per di più blasfemo, per di più in latino. Resta il sospetto di un’industria culturale che erige barriere fra l’autore e il lettore, invece di facilitare il commercio delle opere d’ingegno. Ma veniamo al romanzo. Il protagonista di Phallus Dei, Sodal, è sot to-addetto alla pulizia dei servizi igienici di un’azienda avveniristica romana, la Axum, che tra i suoi obiettivi ha quello di raddrizzare il sistema solare, afflitto da deplorevoli fluttuazioni probabilistiche. Attenzione, niente a che vedere con l’operaio del film tanto godibile quanto mistificante di Wenders di cui mezza Italia fino a qualche settimana fa non smetteva di discutere. Sodal non finge di nettare wc già splendenti, li pulisce sul serio. Tranne il giorno in cui il suo diretto superiore, il capo-addetto ai servizi igienici, è colpito da una diarrea incontenibile e lorda all’inverosimile due toilettes che erano state perfettamente igienizzate. Sodal rifiuta di rifare il lavoro daccapo e l’indomani, quando giunge un’ispezione, scoppia il caso.
A riprova degli aspetti spiazzanti della scrittura di Tedoldi, e della grana sottile di un umorismo nero che è merce sempre più rara, a intervenire per risolvere personalmente la poco profumata querelle, scendendo dai piani alti alle latrine più infere, è nientemeno che il nuovo amministratore delegato dell’Axum. Si chiama Durkheim, come il padre della sociologia moderna; di corporatura minuta, cintura nera di judo, appena è arrivato ha sconvolto la gerarchia aziendale. Colpito dalla dignitosa compunzione di Sodal, lo invita a cena in un ristorante di lusso e gli mostra una mail contenente un autoscatto inguinale, per così dire, del capo-addetto.
Si intuisce che Durkheim è ossessionato dal fallo; e accertato per vie prima verbali, poi autoptiche che le dimensioni del fallo di Sodal sono cospicue, lo promuove ad addetto-capo e poi gli offre una carriera fulminante nell’azienda.
Ciò che in Phallus Dei è notevole, è che la vicenda appare sbalzata su uno sfondo enigmatico, se non sinistro. Tanto per fare un esempio, le toilettes dell’Axum adombrano un cupo palinsesto biblico: un serpente apparso sotto un lavandino scompare attraverso la finestrella del bagno alcuni giorni dopo che un fattorino è stato morso da una vipera nel giardino dell’Axum, «quello con la fontana»; senza contare che su una parete dell’ufficio fa bella mostra di sé un foglio A4 con una citazione di Dickens: «La pulizia è vicina alla religiosità». E poi c’è la moglie di Sodal, una depressa che nelle ore d’ozio ha imparato a piegare i cucchiaini con la forza del pensiero. Visitando una mostra, la donna scorge un dipinto terrificante raffigurante un Cristo e Madonna coetanei: «“Vedo il Diavolo. Nel quadro, dentro”.
Sodal aveva scervellatamente commentato, cercando di stemperare la tensione, che il Golgota non poteva essere un giardino fiorito. “No”, insisteva la moglie, facendogli notare che nulla indicava che i due, la Madonna e il Cristo, stessero sul Golgota, “ha qualcosa di demoniaco, è già l’inferno, è il regno del demonio, non è soltanto un monticello brullo. Guarda come sono sfiniti.
Finiti e sfiniti”».
Speriamo sia vera la notizia che
Phallus Dei abbia infine trovato un esito pubblicatorio: con una piccola casa editrice, la Corrimano edizioni, alla quale va la gratitudine di lettori “forti” non per il numero di libri che leggono, ma per la loro qualità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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