L'ex ministro Nicola Mancino sentito a Palermo dai pm sulla trattativa Stato-mafia

E' la seconda volta in due anni che l'ex responsabile del Viminale viene sentito in procura. L'inchiesta nasce dalle rivelazioni di Giovanni Brusca sul "papello", con le richieste che Cosa nostra avrebbe fatto allo Stato per porre fine alle stragi

L'ex ministro Nicola Mancino sentito a Palermo dai pm sulla trattativa Stato-mafia

L'ex ministro dell'Interno Nicola Mancino interrogato a Palermo dai magistrati che indagano sulla presunta "trattativa" tra mafia e Stato dopo le stragi del 1992/93. E' la seconda volta in due anni che viene ascoltato. Ieri i pm hanno sentito l’ex ministro dell’Interno Vincenzo Scotti e il capo di gabinetto dell’ex guardasigilli Giovanni Conso, Giuseppe La Greca.

Arrivando al Palazzo di Giustizia di Palermo, Mancino non ha rilasciato dichiarazioni ai giornalisti. All’interrogatorio partecipa anche il capo della Procura, Francesco Messineo, arrivato poco dopo l’ex ministro. Mancino viene sentito, come persona informata dei fatti, oltre che dal procuratore aggiunto Antonio Ingroia anche dai sostituti Nino Di Matteo, Paolo Guido e Lia Sava.

Era stato il pentito Giovanni Brusca, tra i primi a parlare del celebre "papello", l’elenco delle richieste del boss

Totò Riina allo Stato per far terminare la strategia stragista, a rivelare ai pm che Mancino sarebbe stato era "il terminale finale" della trattativa. E a lui dovevano arrivare, secondo Brusca, le richieste di Cosa nostra.

 

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