Parigi - Il pil dell’Italia, nel periodo aprile-giugno 2010, è stato rivisto al rialzo da +0,4 a +0,5 per cento, dopo che nei primi tre mesi dell’anno aveva segnato una crescita congiunturale dello 0,4%. L'Ocse rivede al rialzo le stime del pil del Belpaese confermando i tabulati presentati dall'Fmi che "conferma il giudizio positivo sia per la crescita sia per il deficit dell’Italia". Ma avverte: "Il Belpaese resta inchiodato all'1 per cento".
Riviste le stime al rialzo A trainare il pil dell’area Ocse sono stati soprattutto gli investimenti con un contributo pari allo 0,4% che rappresenta anche il primo aumento degli investimenti da inizio 2008, oltre ad essere l’incremento più marcato dal primo trimestre del 2000. L’Ocse rileva inoltre che la ricostituzione delle scorte continua, ma a un ritmo più lento rispetto ai trimestri precedenti (+0,2% dopo il +0,5% del primo trimestre), e che l’export resta debole segnando una flessione dello 0,2%, la medesima del primo trimestre. Fra i Paesi del G7, è la Germania a registrare la maggiore crescita del Pil nel secondo trimestre (+2,2%) grazie all’apporto degli investimenti e dell’export con un contributo dello 0,8% ciascuno.
Il miglioramento del pil Il miglioramento del pil dell’ Italia si deve principalmente all’aumento delle esportazioni (+0,6% dopo il +0,1% del primo trimestre) che ha controbilanciato l’indebolimento della domanda interna (rimasta invariata dopo il +0,1% dei primi tre mesi dell’anno). Revisione al rialzo anche per il pil del secondo trimestre di Francia (da +0,6% a +0,7% contro il +0,2% del primo trimestre) e Gran Bretagna (da +1,1% a +1,2% contro +0,4% del primo trimestre). Rallenta la crescita di Stati Uniti e Giappone: il pil americano nel secondo trimestre segna un +0,4% dopo il +0,9% del primo trimestre risentendo della frenata dell’export (-0,9%). Il pil del Giappone registra un +0,4% dopo il +1,2% del primo trimestre, nonostante l’export abbia registrato un aumento dello 0,3%.
L'Fmi: ripresa graduale e incerta in Eurolandia Il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) ritocca al rialzo le stime di crescita di Eurolandia ma mette in guardia: la ripresa europea sarà moderata e incerta. Il pil dell’area euro crescerà nel 2010 dell’1,7% (+0,7 punti percentuali rispetto alle stime precedenti) e nel 2011 dell’1,5% (+0,2 punti percentuali). Secondo l'Fmi, la ripresa - che a livello globale è già diseguale - "in Italia si prevede più lenta" rispetto ad altre grandi economie "dal momento che il persistere die problemi di competitività limitano le possibilità di crescita dell’export, mentre il previsto consolidamento fiscale indebolisce la domanda privata". Nel World Economic Outlook diffuso oggi, l'Fmi fa sapere che per il 2010 e il 2011 si prevede per il nostro paese una crescita del Pil pari all’1,0%. Il rapporto del fondo sottolinea anche - a proposito delle riforme sulla spesa pubblica - che "in alcuni paesi, come Francia e Italia, sono stati compiuti passi in avanti in questa direzione ma si può fare di più".
Un giudizio positivo sull'Italia Dal Fondo Monetario Internazionale "arriva la conferma di un giudizio positivo sia per la crescita sia per il deficit dell’Italia". Lo afferma Arrigo Sadun, responsabile per l’Italia al Fmi, sottolineando come il nuovo rapporto sullo stato dell’economia riflette quanto dichiarato dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti che, nel corso degli spring meeting di aprile, aveva parlato di dual recovery. Il Fmi prevede per l’Italia una crescita del pil dell’1% sia per il 2010 sia per il 2011, con un deficit quest’anno al 5,1%, in linea con le stime del governo.
In calo nel 2010 Grecia, Spagna e Irlanda I tre paesi sperimenteranno nel 2010 una contrazione dell’economia. Il pil greco si contrarrà quest’anno del 4% e il prossimo del 2,6%, con una disoccupazione rispettivamente all’11,8% e al 14,6%. Il pil spagnolo calerà nel 2010 dello 0,3% per poi tornare a crescere nel 2011, quando segnerà un +0,7%. Il tasso di disoccupazione della Spagna si attesterà al 19,9% nel 2010 e al 19,3% nel 2011. Disoccupazione a due cifre anche per l’Irlanda, dove quest’anno salirà al 13,5% e il prossimo al 13% a fronte di un pil in contrazione nel 2010 dello 0,3% e nel 2011 in progresso del 2,3%.
Pil mondiale al 4,8% Si attesterà al 4,8% la crescita del Pil mondiale quest’anno, per rallentare al 4,2% nel 2011, prevede l'Fmi sottolineando che "la ripresa resta fragile" e che "l’alto tasso di disoccupazione comporta le maggiori sfide dal punto di vista sociale". Nelle economie avanzate, la crescita è stimata in frenata all’1,75% nella seconda metà del 2010, a fronte di un aumento del Pil del 3,5% nei primi 6 mesi dell?anno: l’aumento del Pil si attesterà al 2,7% quest’anno e al 2,5% nel 2011. "Si tratta di tassi di crescita bassi ? sottolineano gli economisti di Washington ? se si considera che queste economie stanno ora emergendo dalla più profonda recessione dalla seconda guerra mondiale. E cio? significa che la riduzione degli alti tassi di disoccupazione sarà molto lenta". In compenso, la crescita dei Paesi emergenti appare sostenuta, con un Pil stimato in aumento del 6,25% nella seconda metà del 2010. Il continente asiatico continua a rappresentare il motore della crescita mondiale, con un tasso di sviluppo stimato al 7,9% quest’anno e al 6,7% nel 2011. La produzione, nelle economie in via di sviluppo, è prevista in crescita del 7,1% e del 6,4%, rispettivamente nel 2010 e nel 2011.
Anche se il ritmo della ripresa appare lento, con rischi orientati soprattutto al ribasso dal punto di vista delle proiezioni di crescita, "le probabilità di un brusco rallentamento globale, compresa una contrazione o stagnazione nelle economie avanzate" conclude il Fondo "appaiono basse".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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