In Libia amnistia per i detenuti che imparano a memoria il Corano

Lo studio del libro sacro per i musulmani come metodo di riabilitazione per i carcerati sarà soggetto a ratifica del Consiglio Supremo di giustizia. «Riabilitazione» concessa anche agli ex terroristi islamici legati ad Al Qaida nel 40mo anniversario di Gheddafi al potere

In Libia imparare i versetti del Corano a memoria potrebbe diventare presto la via di uscita anticipata dal carcere a beneficio dei detenuti comuni. Non è ancora realtà, ma la proposta è al vaglio del Consiglio Supremo di giustizia, l'organo che esercita il potere giudiziario nel paese del Colonnello Muammar Gheddafi.
Una misura che potrebbe diventare un sistema «alternativo» di uscita anticipata dal carcere. La Libia sta conducendo da tempo una politica di amnistie, anche di detenuti ex terroristi. Meccanismi che hanno portato allo svuotamento di alcune storiche carceri. La decisione di includere nell'amnistia «anche le persone che imparano a memoria il Corano», come si legge oggi sul quotidiano arabo on line «Al Manara», e quindi di introdurre lo studio del libro sacro per i musulmani come metodo di riabilitazione per i detenuti, farà parte delle disposizioni soggette a ratifica del Consiglio Supremo, la cui prima riunione ordinaria per l'anno 2010 è stata diretta dallo stesso Ministro della Giustizia, Mustapha Abdul Jalil.
Il metodo della riabilitazione dei detenuti, che passa attraverso lo studio del Corano, è stato già applicato ai prigionieri rilasciati lo scorso ottobre, circa un centinaio, tutti ex appartenenti al Gruppo Combattente Libico Islamico (Lifg), legato ad Al Qaida, e al Gruppo cosiddetto Jihad. Gli ex miliziani islamici, sotto gli auspici della Fondazione Gheddafi, hanno trascorso due anni studiano il corano e rivedendo le loro convinzioni politiche. I prigionieri, che hanno aderito al programma di «riabilitazione» attraverso lo studio del testo sacro e che erano tutti detenuti da più di dieci anni nel carcere Fellah di Tripoli, nel quartiere Abu Slim, rappresentavano il terzo gruppo di detenuti islamici liberati in Libia negli ultimi due anni.
La proposta di questi giorni, cioè liberare chi studia il Corano, fa seguito alla fase di amnistie e rilasci che sono iniziati in concomitanza con i festeggiamenti per il quarantesimo anniversario del leader Gheddafi al potere.

Lo scorso primo settembre è infatti passata la decisione di dare la grazia a 1.273 detenuti e di sostituire la pena di morte con l'ergastolo per tutti coloro che erano stati condannati alla massima pena prima del primo settembre.

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