Una lite per la droga prima dell’esecuzione

Una lite per la droga prima dell’esecuzione

«Gli ho sparato 4 colpi di pistola. Tre lo hanno colpito e quando è caduto a terra ho capito che era morto così sono scappato. Subito dopo mi sono sbarazzato della pistola, una calibro 22, che ho buttato nel laghetto artificiale di San Giuliano. E sono tornato a casa».
Non ha quasi tentato di difendersi l’assassino di Saverio Luca Verrascina, il muratore 38enne ucciso davanti al portone di casa martedì sera a Zivido, una frazione di San Giuliano Milanese. I carabinieri della compagnia di San Donato hanno trovato il suo killer qualche ora dopo l’omicidio, nella casa che divide con la moglie e i due figli a Caselle Lurani, nel Lodigiano e lui li ha seguiti docilmente in caserma. Si chiama Giuseppe «Pippo» Pellettieri, ha 25 anni ed è di origine palermitana ma è nato a San Giuliano, è sposato, padre di due figli e fa l’operaio. È lui l’uomo che, come avevamo anticipato ieri, aveva litigato pesantemente lunedì con la vittima e un amico di quest’ultimo. «Motivi legati alla droga» spiegano i carabinieri, senza però approfondire l’argomento. Pippo Pellettieri, infatti, ha un precedente per detenzione di stupefacenti e gli investigatori non escludono che frequentasse ancora l’ambiente degli spacciatori fino a essere diventato uno di loro. I rapporti che aveva con Verrascina sarebbero legati proprio a questa sua attività illegale.
Lunedì i due s’incontrano insieme con un amico di Saverio Luca Verrascina. E vengono alle mani: il muratore di San Giuliano picchia il piccolo pregiudicato e, insieme all’amico, lo concia per le feste. Pippo, infatti, da quel confronto esce così malconcio da essere costretto a correre all’ospedale di Vizzolo Predabissi dove i medici lo dimettono con una prognosi di venti giorni per lesioni al volto.
L’operaio medita vendetta e lunedì sera aspetta Saverio Luca Verrascina davanti a casa sua, in via dei Mille 30, a Zivido. Ne nasce una nuova lite che stavolta, però, sfocia in un omicidio quando il muratore minaccia con un coltello (ritrovato poi a terra) il 25enne: in preda all’ira Pellettieri estrae una pistola e spara contro Verrascina 4 colpi, tre lo colpiscono alla schiena, alla bocca e a una gamba uccidendolo. Quindi Pippo fugge e va a gettare l’arma (una calibro 22 di cui, per il momento, ancora non si conosce la provenienza) nel Lago Blu di San Giuliano, un bacino artificiale di pesca sportiva dove ieri i sommozzatori dell’Arma l’hanno cercata per tutta la giornata, ma senza alcun risultato.
A mettere gli investigatori dell’Arma sulla pista giusta è stato un conoscente della vittima. Un uomo che, giunto sul posto subito l’omicidio, ha raccontato ai carabinieri di aver saputo che il giorno prima Saverio Luca e un amico erano venuti alle mani con il pregiudicato.

«Gli avevano rotto la faccia - aveva spiegato l’amico - e lui è dovuto andare all’ospedale».
Verrascina lascia la moglie e due figli di 6 e 8 anni. Pellettieri, interrogato ieri mattina in Procura a Lodi, è stato fermato con l’accusa di omicidio.

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