La lunga veglia dei cinquecentomila

La lunga veglia dei cinquecentomila

Gli scettici, i critici a oltranza, i soloni del pregiudizio, quelli che «sarebbe stato meglio abbassare il prezzo del latte» - come ha sentenziato, dall’alto della sua torre d’avorio, il sommo poeta della lotta di classe Edoardo Sanguineti -, ebbene sì: si sono dovuti ricredere, qualcuno anche a denti stretti, di fronte ai numeri della «Notte Bianca». Trecentomila presenze in piazza (mezzo milione, nell’arco del fine settimana), un frequentatore su tre proveniente da fuori Genova, e un giro d’affari, per i commercianti, stimato in oltre 20 milioni di euro. «Ghe ne fise ûnn-a a settimann-a, de ’ste neûtti a Zena!» è il commento ascoltato più volte dal sindaco Marta Vincenzi e dal presidente dell’Ascom Paolo Odone, durante il loro «monitoraggio» deambulante della manifestazione. In realtà, i partecipanti, di ogni età, hanno dimostrato di gradire l’iniziativa, al di là dell’appartenenza ideologica o della passione monotematica esclusiva: il programma nazional-popolare - fin troppo denso - che era stato studiato e messo a punto in poche settimane da un’equipe condotta da Carlo Freccero, Stefano Francesca e Teresa Sardanelli, sembrava fatto apposta per accontentare tutti, giovani e giovanilisti, bambini e famiglie intere, casalinghe e intellettuali, nani e ballerine. Da Tiziano Ferro a Gino Paoli, da Milva a Federico Sirianni, a Francesco Baccini (unico forfait, inatteso, quello di Enzo Jannacci), passando attraverso acrobati, mimi, e una serie di simpatici e volenterosi artisti di strada, chi voleva lo spettacolo, insomma, è stato ampiamente accontentato. Ma anche chi voleva fare due passi, fermarsi qua e là, andar per negozi e bancarelle a ore impossibili è rimasto più che soddisfatto. A scontare un po’ di frustrazione, se mai, sono stati soltanto i fan della bisboccia, visto che fugassa (140 chili sbaffati in un amen), leccornie varie e bevande (anche quelle a pagamento dei numerosi esercizi aperti fino all’alba di domenica) sono andati ben presto esauriti. E si è dovuto necessariamente fare di necessità virtù, tipo accontentarsi di un anonimo tramezzino al posto dell’autentica, fragrante focaccia col formaggio di Recco. Il bilancio fatto dai promotori e dagli sponsor - fra i principali, gli «istituzionali» Finmeccanica, Fincantieri, Coop oltre a Costa Crociere che hanno coperto buona parte dei costi - è comunque di aperta soddisfazione, soprattutto nella prospettiva di dare continuità all’operazione: lo confermano il sindaco e il presidente dei commercianti, ma anche, ad esempio, l’amministratore delegato di Amiu, Pietro Antonio D’Alema, compiaciuto del fatto che «le 150 tonnellate di rifiuti prodotti nella nottata siano stati smaltiti dai 300 dipendenti “straordinari“ dell’azienda entro le 9 del mattino» del day after. Sorride anche l’assessore Gianfranco Tiezzi: «L’ottanta per cento dei negozi erano aperti, gli alberghi pieni». E poi - aggiunge Marta Vincenzi - il bello è stato «vedere tanta gente felice e contenta scoprire la città in molti dei suoi luoghi sconosciuti». Uno spot a suo favore? Certo, ma anche un calcio al grigiore del maniman...

Persino Sanguineti, forse, se fosse sceso in piazza a declamare i suoi versi criptici, avrebbe trovato un pubblico più vasto e disponibile di quello che lo segue di solito. Ha preferito censurare, senza mettersi in gioco. Che sia per quel nome - «Notte bianca» - che gli fa venire subito in mente i democristiani?

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