La malattia di truccare i dati «certi»

Caro Granzotto, lei ebbe ripetutamente occasione di riferire come l'allarmismo «Terra dei Fuochi» fosse stato smentito da analisi e monitoraggi delle autorità competenti. Ora leggo sulla Stampa: «Terra dei fuochi, crescono i casi di tumore tra i bambini». Era male informato lei o la Stampa conferma di essere quella che da generazioni chiamiamo, an piemonteis, la Busiarda?Luca De Simonee-mail Per le campagne mediatiche di demonizzazione e specie quelle di area catastrofico-ambientalista, i dati, gli elementi che formano oggetto di indagini, ricerche o elaborazioni, sono come carte nelle mani del prestidigitatore, caro De Simone. Nel caso in questione, si lascia intendere che l'insieme dei decessi per cancro registrati in cinquanta Comuni - dati per altro già contestati dal Registro tumori dell'Asl Napoli sud - siano da imputare nell'insieme alla presenza dei rifiuti nella Terra dei Fuochi. Allo stesso modo in cui, nel corso di un'altra campagna demonizzante, quella contro il fumo, si diede per pacifico che la mortalità oncologica era interamente da addebitare alle sigarette. Quando poi i dati non lasciano spazio a gabole, il fronte demonizzante li falsifica. È il caso della proiezione dell'aumento delle temperature, la bibbia dei riscaldisti, falsata dall'ormai celebre e appurato «hockey stik», una curva dell'andamento climatico (graficamente simile a una mazza da hockey) incoerente e messa lì di proposito a sostegno delle apocalissi da global warming.

Anche dalla campagna di demonizzazione degli Ogm arrivano notizie in tal senso: la scienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo ha accusato un docente universitario di Nutrizione, il professor Federico Infascelli, di aver falsificato i risultati di alcune ricerche sui mangimi Ogm. Che nella relazione finale da inoffensivi sono diventati pericolosi, magari anche letali, per l'uomo (viene in mente Giancarlo Pajetta: «Tra la verità e la rivoluzione scelgo la rivoluzione!»).

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica