Dall’inverno 2009 Malpensa inverte rotta cominciando a riprendere quota. Con i nuovi orari in vigore l’hub varesino aumenta del 13% il numero di posti settimanali messi a disposizione sui propri voli, con una brusca virata rispetto al -25% registrato un anno fa. E con un’espansione molto più significativa rispetto al +3% previsto a gennaio dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Raffaele Cattaneo. È quanto emerge dall’ultima analisi commissionata da Unioncamere Lombardia e realizzata dai ricercatori del centro studi Certet della Bocconi coordinati da Giuseppe Siciliano. Dopo un’estate all’insegna di una ripresa dello scalo sul piano della qualità, ora anche i numeri documentano che il rilancio di Malpensa è entrato nel vivo. Confrontando gli orari invernali 2008 con quelli del 2009, l’offerta di posti settimanali passa da 213.520 a 241.809, con un incremento in termini assoluti di ben 28.289 unità. Come sottolinea il rapporto della Bocconi, «nonostante il de-hubbing di Alitalia, Milano si espande: un risultato dovuto sia alle performance dei low cost su Bergamo sia agli investimenti di EasyJet e Lufthansa Italia su Malpensa». Ed è proprio la compagnia tedesca a fare la parte del leone con 19.203 posti in più messi a disposizione dei passeggeri lombardi, pari a un incremento del 147%. Decolla anche Meridiana, che cresce sull’hub varesino del 140%, mentre EasyJet si conferma la compagnia numericamente più importante con un’offerta di 57.366 posti a settimana e uno sviluppo dell’11%.
Ma ad aumentare è anche il numero di città nel mondo collegate direttamente con gli aeroporti milanesi. In un anno si passa da 153 a 159, di cui 100 europee e 59 di altri continenti. Tra le nuove destinazioni una è in Asia, due in America Latina, una in Europa e quattro in Africa. Unica nota dolente, la Lombardia perde due collegamenti nel Nord America tra cui Chicago. Ma in compenso incrementa il numero di voli da tutti e tre i suoi aeroporti. Nella stagione in corso da Malpensa ne sono previsti 1.672 a settimana, contro i 1.620 dell’inverno 2008. Particolarmente importante la crescita dei voli intercontinentali, che passano da 231 a 261, mentre quelli verso gli altri aeroporti italiani aumentano da 313 a 335. Ma l’inverno 2009 registra anche il segno positivo per Orio al Serio, con 48 voli in più per un totale di 484, mentre a Linate l’incremento è di sette unità, da 879 a 886 voli. Ancora più notevole, alla luce della competizione tra gli hub di Malpensa e Fiumicino, il fatto che Milano conquista nuove quote del mercato aereo nazionale sottraendole a Roma. Gli scali lombardi salgono infatti dal 37% al 38% dei posti totali offerti su voli intercontinentali in partenza dall'Italia, mentre quelli laziali scendono dal 57% al 55%. Anche per quanto riguarda i viaggi in Europa la differenza tra Roma e Milano si riduce, passando dal 4% al 3%.
E a dimostrazione del fatto che il rilancio degli aeroporti milanesi non è passeggero, l’inverno 2009 registra il segno positivo anche in confronto al 2003, prima cioè del ridimensionamento causato dal piano Alitalia del governo Prodi. E il +1% di Milano è tanto più significativo se confrontato al -24% di un hub di prima fascia come Francoforte, al -23,4% di Amsterdam, al -21,8% di Copenhagen, al -20,3% di Monaco e al -16% di Vienna. Una situazione che, tolte poche eccezioni, risulta generalizzata. Come sottolineano i ricercatori della Bocconi, «il settore del trasporto aereo vive un periodo di crisi, profondamente segnato dalle difficoltà finanziarie delle compagnie aeree e dal calo della domanda. Il 2009 in Europa ha visto una riduzione di traffico di circa il 6% rispetto al 2008. L'offerta di collegamenti aerei interni europei fa registrare una diminuzione del 13% rispetto all’inverno 2003».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.