Malta, governo attaccato per indagine su giornalista uccisa da bomba

Il primo ministro Joseph Muscat ha nominato una commissione d'inchiesta pubblica per le indagini sulla morte della giornalista anticorruzione Daphne Caruana Galizia. Ma sono arrivate le prime pesanti critiche dai familiari sui membri scelti

Malta, governo attaccato per indagine su giornalista uccisa da bomba

Malta ha ordinato un'inchiesta pubblica sull'omicidio di Daphne Caruana Galizia ma sono arrivate le prime pesanti critiche al premier Muscat.

Ieri il governo maltese ha dichiarato che il primo ministro Joseph Muscat ha nominato il giudice in pensione Michael Mallia per presiedere l'inchiesta. I suoi assistenti dovrebbero essere l'avvocato, ed esperto di diritto costituzionale, Ian Refalo e l'ex esperto di medicina legale Anthony Abela Medici. Il governo ha affermato che la nuova indagine indipendente non deve pregiudicare le indagini penali in corso ed ha aggiunto che l'indagine dovrebbe concludersi entro nove mesi. Ma i parenti dell'importante giornalista investigativa ha protestato per la composizione del consiglio.

La giornalista anticorruzione aveva attenzionato personaggi di alto livello della società maltese, accusandoli di corruzione, riciclaggio di denaro e altri reati, venendo uccisa il 16 ottobre 2017 dalla potente esplosione di un'autobomba piazzata sotto il sedile della sua auto, vettura parcheggiata fuori dalla sua casa di Bidnija.

Dalla famiglia Caruana Galizia hanno fatto sapere di essere insoddisfatti della squadra nominata dal primo ministro per condurre l'inchiesta. "Ci sono gravi problemi nei confronti dei membri della commissione d'inchiesta annunciati", ha scritto su Twitter Andrew Caruana Galizia, figlio della reporter uccisa. Uno dei nominati "rappresenta i clienti che mia madre ha indagato per il riciclaggio di denaro sporco. Un altro dipende dal primo ministro per il suo sostentamento. Questi chiari conflitti avveleneranno il lavoro dell'inchiesta", ha spiegato il giovane. "È chiaro che il governo non è riuscito a consultare nessuno al di fuori della sua ristretta cerchia di lealisti prima di annunciare l'inchiesta pubblica sull'assassinio di mia madre. Il Primo Ministro ha perso l'opportunità che gli abbiamo dato di fare finalmente la cosa giusta. Il risultato è rabbia e giustizia in ritardo", ha scritto amareggiato Andrew Caruana Galizia.

La famiglia Caruana Galizia ha chiesto un incontro urgente con il primo ministro per discutere della Board of Inquiry e del fatto che il consiglio non sarebbe adatto allo scopo se il pubblico avesse motivi per dubitare della sua indipendenza o imparzialità. Un portavoce dell'ufficio del primo ministro ha dichiarato di non essere in grado di potere rispondere immediatamente alle preoccupazioni della famiglia, ma ha assicurato che le risposte del premier arriveranno presto.

"L'istituzione di un'inchiesta pubblica era attesa da tempo ed è un passo essenziale verso la giustizia per l'assassinio di Daphne Caruana Galizia", ​​ha dichiarato in una nota Rebecca Vincent, direttrice della sezione del Regno Unito di Reporter Senza Frontiere. "Un'indagine pubblica priva di indipendenza e imparzialità non trarrà in inganno nessuno. L'obiettivo rimane piena giustizia per questo assassinio atroce", ha aggiunto la Vincent.

Il premier Muscat è stato un bersaglio frequente degli scritti di Caruana Galizia. Ma lo stesso primo ministro aveva offerto una ricompensa di un milione di euro per chi avesse fornito informazioni sugli autori del delitto. Le indagini hanno portato all'arresto di tre uomini che saranno processati per l'omicidio. Tuttavia, la polizia sta continuando le sue indagini per cercare di scoprire chi ha ordinato l'omicidio e perché. Durante i procedimenti preliminari, i fratelli George e Alfred Degiorgio e il loro amico Vincent Muscat si sono dichiarati non colpevoli del barbaro omicidio.

L'annuncio della composizione della Commissione d’inchiesta da parte del governo di Malta è arrivato solo sei giorni prima della scadenza fissata dall'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa attraverso una risoluzione adottata il 26 giugno scorso, deliberazione che aveva offerto alle autorità maltesi una finestra di tre mesi per stabilire un'indagine pubblica indipendente e aveva spinto le autorità ad indagare sui mandanti dell'omicidio, perché il fatto ha sollevato pesanti domande sullo stato del diritto penale a Malta.

Il 19 settembre scorso, il commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Dunja Mijatovic, ha pubblicato uno scambio di lettere con il primo ministro Muscat chiedendo la revoca di decine di cause postume diffamatorie che continuano contro Daphne Caruana Galizia e l'abrogazione delle disposizioni che impongono agli eredi di rispondere per i casi di diffamazione di loro congiunti scomparsi.

Attualmente Malta risulta essere posizionata

al 77° posto (su 180 paesi) nella classifica mondiale dei paesi dove esistono condizioni di libertà di informazione per i giornalisti. Il paese mediterraneo ha perso ben 32 posizioni negli ultimi due anni.

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