Manchester - Il giustiziere è piccolo e tozzo. Ma corre e ferisce come una belva. E' immarcabile di piede e di testa, in velocità e sullo stacco. La sua maglia ha il numero 10. Il suo nome è Wayne Rooney. E' lui, il pistolero di Liverpool, il ragazzo (sì, 25 anni li deve ancora compiere) con la faccia da boxeur suonato cresciuto nell'Everton (l'altra squadra della città dei Beatles), a lasciare il segno sul ritorno degli ottavi all'Old Trafford. Così come sull'andata a San Siro. L'1-0 al quarto d'ora del primo tempo che taglia le gambe alla voglia d'impresa del Milan. Il 2-0 dopo qualche secondo della ripresa quando Leonardo, inguaribile ottimista, aveva appena cambiato tattica per tentare l'impossibile. Prestazione magnifica di Rooney, come del Manchester. Troppo poco Milan. Troppo inadatto all'Europa che conta. Quella dagli ottavi in poi. Poco fisico, poca corsa, poche idee (braccato Pirlo da Park, finiti i rifornimenti), poca voglia. Poco di tutto. Abbastanza forse per giocarsi il secondo posto alle spalle dell'Inter in campionato. E per uscire, martiri, suonati 4-0 dal Manchester United nel ritorno degli ottavi di Champions. Dopo aver perso 3-2 l'andata in casa.
Rossoneri? Lillipuziani Il Milan che annusava l'aria di impresa da leggenda si deve ricredere immediatamente. Leonardo aveva chiesto rischi e bel gioco. Nei primi 10' i rossoneri qualcosa fanno vedere. Prima ci sono i brividi. Al 3' Rooney si gira dopo aver ricevuto spalle alla porta e conclude a lato. Quattro minuti dopo è addirittura il vecchio capitano di ventura Gary Neville ad andare al tiro da fuori: alto sopra la traversa. Poi Huntelaar, pescato da Pirlo, non aggancia di destro solo in area. E Ronaldinho, è l'8', gira di testa in porta la punizione di Pirlo dalla trequarti, ma Van der Saar è baciato dalla fortuna: sfera fuori di un soffio. Qui finisce ufficialmente la partita del Milan e inizia lo spettacolo del Manchester. Al 10' Abbiati in tuffo salva sulla sventola di Nani. Tre minuti dopo arriva il gol qualificazione. Neville, liberissimo a destra, centra per Rooney. Stacco sulla testa di Bonera e Abbiati battuto: 1-0. Al 20' l'ultimo sussulto rossonero: Pirlo prova da fuori area, ma Van der Saar si salva. Poi Ferguson (d'accordo che in vantaggio è più facile) dimostra di essere il genio che è: semplicità e praticità. Piazza il coreano Park addosso a Pirlo e il gioco del Milan, invece di decollare, si spegne. Del tutto. Ambrosini e Flamini, chiamati a surrogare in regia, sono imprecisi. Ronaldinho svolazza, ma non incide. Huntelaar e Borriello sono lontanissimi. Non ci sono Nesta e Antonini, infortunati dell'ultimora, ma è una consolazione da mediocri.
Fuoco e fiamme dei red devils Leonardo prova la magata per sparigliare le carte in avvio di ripresa. Dentro Seedorf per Bonera, infortunato, Ambrosini a fare il centrale di difesa. Ma non passano nemmeno 60 secondi e la partita finisce. Thiago Silva perde palla a centrocampo, Nani se ne va sulla fascia a velocità doppia e serve Rooney in area. Per l'attaccante il tocco è facile: superato Abbiati e 2-0. Game, set, match, dicono nel tennis. Il Milan non ha più niente da chiedere. Non resta che salvare la gamba per la rincorsa in campionato. Sperando di non subire contraccolpi psicologici dall'eliminazione. Contraccolpi che, per come si sviluppa la ripresa, saranno inevitabili. Perché il Diavolo capitola ancora. Al 9' Huntelaar spara sopra la traversa di testa il cross di Abate (come con la Roma sabato sera all'ultimo minuto). Prima del quarto d'ora passa ancora il Manchester: palla dentro per Park che, da destra, incrocia sul secondo palo siglando il 3-0. C'è spazio ancora per l'ovazione dell'Old Trafford per l'ingresso di Beckham, grande ex della partita. E l'inglese rischia di segnare anche il gol della bandiera con una sventola da fuori area, ma Van der Saar si supera.
Prima del 90' porte aperte solo per il quarto gol degli uomini di Ferguson con il colpo di testa di Fletcher lasciato libero sul secondo palo. Al Milan, ridotto all'osso da infortuni e da un organico non all'altezza, non resta che tuffarsi a capofitto sul campionato. Sperando che i risultati siano diversi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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