In manette il rapinatore ragazzino

Alla fine è stato tradito dalla sua baldanza giovanile, E.S., diciassettenne ecuadoriano arrestato l'altro ieri dai carabinieri della stazione di Genova Castelletto mentre prendeva a calci e pugni uno studente iraniano nel tentativo di impossessarsi del suo cellulare.
Troppo sicuro di sé il giovane ecuadoriano da non fare i conti con i nuovi controlli predisposti dal comando dei carabinieri per contrastare il fenomeno degli scippi e delle rapine nella zona di Castelletto.
Si sospetta infatti che E.S., figlio di genitori separati, disoccupato, abbia messo a segno altri quattro - cinque colpi tra quelli denunciati di recente, forse per conto di una delle due bande che imperversano in città: i Netas o i Latin Kings. Le sue vittime erano in prevalenza anziani e minorenni. Come lo studente iraniano di quindici anni, residente nelle vicinanze, che il giovane rapinatore ha aggredito in corso Magenta martedì pomeriggio intorno alle 17.30. Prima che i carabinieri intervenissero, E.S. era riuscito a sottrarre alla sua vittima il giubbotto nel quale erano contenuti il telefono cellulare e 50 euro. Lo studente iraniano ha riportato un trauma facciale con ematoma allo zigomo destro e contusioni multiple guaribili in una settimana. A seguito della perquisizione, E.S. è stato trovato in possesso anche di un telefonino, il cui furto era stato denunciato presso la stazione di Genova San Teodoro e Scali da un operaio di nazionalità ecuadoriana. Ragion per cui il giovane rapinatore è stato deferito all'autorità giudiziaria anche per il reato di ricettazione.

«Nei prossimi giorni - annuncia Giuseppe D'Agostini, comandante del nucleo radiomobile di Genova intervenuto l'altro ieri a supporto dei colleghi di Castelletto - faremo visionare alle vittime di scippi e rapine le fotosegnaletiche di E.S. per vedere se lo riconoscono». Attualmente il minorenne, residente a Sampierdarena, si trova nel centro di prima accoglienza di via Frugoni.

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