nostro inviato a Torino
Un gol per caso di Marchisio, merito di Blasi, ex juventino che non voleva sottostare ai diktat di Moggi, narra la buona novella bianconera. Da non confondersi con una lieta novella. Non ci può essere nulla di lieto nel giocare una partita così mediocre, davanti ad una squadra quasi fantasma. Napoli imbarazzante, Juve estremamente pratica, però meglio rifarsi il trucco: la prossima settimana sarà decisiva per la stagione.
La casualità del gol con il quale la gente bianconera si è aperta la via dice che tutto è possibile, ma questa squadra rischierà di far venire il delirio, certo, ma tremens ai suoi tifosi. L’Olimpico di Torino si è scaldato più per la Primavera, vincitrice del torneo di Viareggio, che per il primo tempo degli strapagati e un po’ stralunati idoli suoi. Ranieri ha restituito a Trezeguet e Del Piero il comando dell’attacco, ci ha riprovato con Giovinco, si è affidato a Marchisio (solita controfigura di Zanetti) e Poulsen a centrocampo, ha osato un po’ troppo con Legrottaglie, diffidato, che dopo mezzora si è fatto ammonire, e addio derby di sabato.
La Juve è partita con l’idea di andare subito al dunque, dunque al gol. Visto il Napoli, il suo atteggiamento da remissivo sparring partner (tal quale nella partita di coppa Italia), non doveva essere difficile: Trezeguet posizionato al limite del fuorigioco, Del Piero pronto a tirare appena possibile: una girata al volo ed una punizione nel giro di 17 minuti. Però Trezeguet ha sbagliato tutti i colpi e Marchionni si è mangiato un gol, come neppure un ragazzino svagato.
Riassunti i momenti d’emozione, che dire del resto? Purtroppo il primo tempo ha dimostrato la scarsa qualità del nostro campionato: errori su errori, passaggi sbagliati che neppure le squadre di pulcini, Napoli inconsistente (solo Hamsik ha impegnato Buffon), Juve forse troppo sicura di segnare ma poco disposta a correre, faticare, dare ritmo alla partita. Non è così che si vincono i campionati. E nemmeno così si batte il Chelsea. Quel certo giocare dalla faccia disinvolta è stato merito della mollezza del Napoli e della capacità tecnica di Del Piero e Marchionni, che hanno sopperito al frullare quasi inutile di Giovinco. I due centrali del centrocampo si sono limitati al lavoro dei vigili urbani, finché Marchisio non ha provato a scaricare, da fuori area, il tiro che Blasi ha deviato in rete. Mancando solo un minuto alla fine del tempo, la Juve non poteva desiderare di meglio.
Il Napoli (2 punti nelle ultime 8 partite) è stato incredibilmente compiacente: quasi la squadra d’inizio stagione non sia mai esistita. Del Piero, dopo 15 minuti della ripresa, si è mangiato un’occasione per l’ennesimo svarione difensivo. Giovinco ha lasciato presto la compagnia. Marchionni ha provato a giocare da trequartista. Salihamidzic è ricomparso in campo: mancava da ottobre. La Juve è stata tutto un aggiustare ed un assestare. Il Napoli ci ha provato anche con Datolo, l’ultimo acquisto. Lavezzi si è fatto annullare un gol.
Ma la Juve è stata noiosa come una cantilena di guerra indiana. Salvo non fosse questa la sua idea: far l’indiano.
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