«La Margherita ci ha lasciato soli»

Attacco frontale del capogruppo Mauro Fabris all’ala cattolica del partito di Rutelli: «Ormai i tedodem sono una definizione giornalistica. Se non hanno un sussulto di identità in argomenti così eticamente importanti...»

da Roma

Ha tenuto il punto sino alla fine Clemente Mastella provando a sfidare la sua stessa maggioranza con la mozione alternativa a quella dell’Ulivo. Ma benché il capogruppo Mauro Fabris avesse presentato la mozioni per parti separate, nella speranza di catturare voti tra i cattolici dell’Ulivo, ha ottenuto 259 sì contro 307 no e 262 sì contro 308 no, mentre la mozione della maggioranza ha ottenuto 301 sì. Per le mozioni dell’Udeur hanno votato tutti i deputati presenti del centrodestra. Doppia delusione quindi per Fabris che aveva sperato in «un sussulto di identità da parte della Margherita e dell’Idv». Due partiti che invece, malgrado molte resistenze, hanno dato il loro voto alla mozione dell’Ulivo. Secondo il capogruppo dell’Udeur questo voto segna la scomparsa dei cosiddetti «teodem», come vengono definiti i cattolici della Margherita. «Credo che ormai siano solo una definizione puramente giornalistica. Se i cattolici dell’Unione non hanno un sussulto di identità nemmeno in materie così eticamente sensibili, non riusciamo a immaginare su cos’altro vogliano sostanziare la loro azione» aggiunge Fabris.
Batte lo stesso tasto Antonio Satta, vicesegretario nazionale dei popolari Udeur: «È incredibile constatare che i Popolari della Margherita non abbiano votato almeno la seconda parte della nostra mozione, che impediva di equiparare le coppie di fatto alla famiglia. Prendiamo formalmente atto che i teodem hanno finito di giocare all’equivoco». E ribadisce: «La Margherita paga un prezzo alto alla causa del Partito democratico». Superato l’impasse della mozione dell’Udeur non è detto che adesso dentro l’Ulivo tutto rientri. Per il Guardasigilli Mastella infatti la partita rimane aperta: «Nessuno ha mai spiegato in modo convincente perché il governo debba assumersi la titolarità di una legge che interviene su materie eticamente sensibili». Ha spiegato così la sua posizione e quella del suo partito puntando molto al fatto che sulle due mozioni alternative a quelle della stessa maggioranza, confluissero i voti dei cattolici della Margherita dissociandosi così dalla mozione di maggioranza. Cosa che non è avvenuta. Ma già Enzo Carra capofila dei «teodem» aveva preso le distanze dalla mozione dell’Udeur pur sottolineando che «alcune parti sia della mozione dell’Udc, sia di quella dell’Udeur sono convincenti». Ma rimprovera Mastella di non aver coinvolto su questi temi il Consiglio dei ministri nell’apposita sede: «Fino a qualche settimana fa - spiega Carra - da parte di alcuni ministri era stato espresso maggiore favore per un’iniziativa parlamentare, anziché per l’iniziativa del governo. Evidentemente Mastella non ha saputo cogliere l’occasione e interpretare queste prese di posizione dei suoi colleghi».


Immediata la replica di Fabris: «Mentre Carra attende tempi migliori per difendere i valori dei cattolici impegnati in politica, oggi grazie anche al suo voto come a quello di tutti i cattolici dell’Ulivo e dell’Italia dei Valori, è stata bocciata la nostra richiesta al Governo di non adottare iniziative legislative che parifichino le convivenze omosessuali a quelle eterosessuali, ad esempio in materia di adozione».

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