Marocchino ammazzato Un albanese in manette

Arrestato ieri in via Pitteri il presunto assassino dell’extracomunitario

Marocchino ammazzato Un albanese in manette

Franco Sala

Scacco matto all’assassino. I carabinieri della compagnia di Desio e quelli del reparto operativo di Monza dopo tre giorni di serrate indagini sono riusciti a stringere le manette ai polsi del presunto assassino dell’extracomunitario freddato con due coltellate venerdì scorso a Paderno Dugnano.
Ora tutto torna anche nella ricostruzione del delitto: l’omicida alla guida di una Ford Fiesta di colore scuro, si ferma alla stazione di servizio Agip, sulla Statale dei Giovi, quartiere Villaggio Ambrosiano. Ha finito il rifornimento quando alle sue spalle sopraggiunge una Fiat Punto Bianca. All’interno ci sono due marocchini. Forse, hanno esagerato con qualche birra di troppo. Il conducente dell’utilitaria, tampona leggermente la Fiesta. Apriti cielo. L’albanese al volante scende di scatto, fuori di sé. Comincia a urlare, volano parole grosse. La tensione sale alle stelle. Inizia la colluttazione tra un marocchino e l’albanese: se le danno di santa ragione. L’amico del nordafricano si butta nella mischia: vuole dare man forte al compagno d’avventura. A questo punto l’albanese tira fuori un affilatissimo e appuntito coltello da cucina: un marocchino scappa precipitosamente. L’altro, 24 anni, domiciliato a Senago, cerca di mettersi in salvo. È raggiunto dallo spietato killer che lo colpisce con due fendenti. Uno lo centra al cuore, l’altro al polmone. Muore pochi istanti dopo. L’albanese risale sulla Fiesta e si dilegua. Qualcuno annota un paio di numeri di targa. Gli uomini del capitano Vincenzo Barbato si mettono al lavoro. L’auto è intestata ad una donna. I militari gli piombano in casa. Ma il presunto omicida non c’è. I militari, spostano le loro attenzioni in via Pitteri a Milano. Ieri mattina Sopoti Kurbin, 36 anni, alle 8.30 esce e s’incammina.

I carabinieri intervengono a colpo sicuro: è l’uomo che devono catturare. Non reagisce. Allunga i polsi per le manette. Trasferito in caserma è arrestato con un’accusa pesantissima: omicidio volontario aggravato dai futili motivi.

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