Massimo Bottura

Ci siamo informati: camminare sulle acque ancora non gli è riuscito, magari si sta allenando, ma casomai accadesse - e non lo escludiamo - sarà con passo elastico (evento sponsorizzato dalla San Pellegrino)

Massimo Bottura

Ci siamo informati: camminare sulle acque ancora non gli è riuscito, magari si sta allenando, ma casomai accadesse - e non lo escludiamo - sarà con passo elastico (evento sponsorizzato dalla San Pellegrino). Altri miracoli assortiti di Bottura Massimo da Modena, di anni 53, questi realizzati: la moltiplicazione dei pani e dei pesci per i poveri, con il progetto del Refettorio per non abbienti con gli scarti dell'Expo, con cui è riuscito a rendere «glam» perfino la Caritas; l'aver issato l'Italia, patria di spignattamenti vernacolari, regionalistici, zieschi e nonneschi, tra gli 8mila della cucina colta con il podio dei Fifty Best, la stra-pompatissima lista dei cinquanta migliori ristoranti al mondo così poco amata dai cugini francesi, alla posizione 2, dietro due fratelli baschi (che i baschi nella cucina sono come i kenyoti nella maratona, chissà mai perché); l'aver fatto fare alla figura dello chef l'ultimo definitivo salto di qualità nell'immaginario collettivo, ovvero da figo, da star televisiva, da piacione che si dà delle arie (nel senso di sifoni) e teorizza il Manifesto delle demiglace, a maitre à penser che quando si presenta a Identità Golose, il magnifico convegno milanese ideato dall'amico Paolo Marchi, fuori dalla sala stipata girano i bagarini.Massimo Bottura dell'Osteria Francescana (che è come dire Trattoria Spartana: ci andresti mai a mangiare spendendo 200-euro-vini-esclusi?) passerà però alla storia del 2015, e il 2015 nella sua, per il concetto di perfezione applicato al suo nome dalla guida dell'Espresso, che forse per noia, forse per un titolo di giornale, probabilmente (e ciò è forse peggio) per convinzione, gli ha affibbiato la condanna dei venti ventesimi di punteggio. Ciò che tanto ha fatto discutere.

Lo scrivemmo un paio di mesi fa, appena il pissi pissi divenne ufficiale: probabilmente Enzo Vizzari, gran cerimoniere della guida della grande «E», la più severa d'Italia per tacere di quell'enigma chiamato Michelin, non gli ha fatto un piacere, occludendogli la prospettiva di un qualsiasi progresso. Ma magari il 2016 ci smentirà. Intanto, châpeau.

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