La mattanza dei candidati fa infuriare i Ds

«Ci sono sempre gli “esclusi” quando bisogna fare delle scelte. Per chi è rimasto fuori ci saranno altre occasioni di valorizzazione». Franco Mirabelli, segretario provinciale della Quercia, tenta di ricucire lo strappo con la base assai risentita per le liste elettorali di Camera e Senato che rappresentano una vera e propria mattanza dei candidati milanesi a favore di quelli paracadutati da Roma. Scelta imposta dall’alto a favore di Gloria Buffo, Luciano Pettinaroli, Franco Grillini, Vincenzo Visco e Giorgio Benevenuto. Candidatura, quest’ultima, che i diesse rivendicano «nel filone riformista, come apertura al nuovo» per «parlare non solo ai diessini».

Scelta che, chiosa Stefania Craxi, non è però «destinata a pagare: l’elettorato laico, riformista e socialista non dà un voto a chi sta con i comunisti, col motore di quell’infamia chiamata tangentopoli». E mentre monta la rabbia delle sezioni della Quercia, anche nella Margherita sale la protesta per l’incapacità del partito di Francesco Rutelli di intercettare il voto riformista.

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