La metropolitana che navigherà sui Navigli

Una metropolitana che scorre lungo i Navigli. Con partenza dalla Darsena e con varie fermate fino a Trezzano. L’idea è venuta a due docenti del liceo artistico Piazza di Lodi. Una trovata simpatica che potrebbe anche diventare realtà. I due prof di modellismo, uno pittore e l’altro scultore, si sono dati da fare e a breve presenteranno il loro progetto al comitato organizzatore di Expo. Ovviamente bisogna ancora verificare se il «metroscafo» potrà davvero essere realizzato e vanno ancora determinati tutti i costi dell’opera. «Mai dire mai» commentano i due prof, che sul progetto del metró d’acqua hanno fantasticato per ore in sala professori. Gregorio Dimita e Mario Diegoli, colleghi da anni e compagni di università a Brera, hanno deciso di lanciarsi e far uscire allo scoperto il loro progetto, tenuto nel cassetto da anni. «Eh sì - spiega Gregorio -, in realtà l’idea è nata vent’anni fa quando mi sono trovato a fare il pendolare tra Pieve Emanuele e Milano. È lì che mi è venuta l’illuminazione. Mi sono chiesto: perché non sfruttiamo i Navigli per alleggerire il traffico? In fondo sono un’ottima corsia preferenziale. Sarebbe un peccato non utilizzarli».
Il tram galleggiante risolverebbe non pochi problemi di traffico e di inquinamento. «Dovrà essere veloce e sarà in grado di trasportare molti più passeggeri di un autobus di terra» specificano i due prof inventori. «Non abbiamo preteso di stendere un progetto da ingegneri - puntualizza Gregorio Dimita -, la nostra è semplicemente un’idea creativa».
Gregorio un giorno ha preso un foglio di carta, ha buttato giù uno schizzo a matita e ha lanciato l’idea. Poi lo schizzo è diventato un disegno sempre più dettagliato. Infine un vero e proprio rendering virtuale. «Io non sono molto bravo con il computer - racconta Gregorio - ma Mario sì. Ed abbiamo dato forma alla nostra idea con l’aiuto dell’informatica». Il primo giudizio alla trovata del metró galleggiante è arrivato dalla platea più severa: quella dei loro studenti, che hanno promosso a pieni voti l’idea dei due professori. Ora si passa alla fare più delicata: verificare se si può realizzare il tram-vaporetto. I due insegnanti hanno previsto una duplice rotaia: una appoggiata al letto del corso d’acqua, l’altra installata sul fianco del Naviglio. Saranno le commissioni di esperti a decidere il da farsi. Quel che è certo è che in tanti stanno pensano al modo per utilizzare i Navigli come una via di trasporto. I due provetti artisti nascondono un desiderio dietro al loro progetto: quello di vedere, prima o poi, i Navigli milanesi tornare alla luce, almeno in alcune tratte.

E per questo hanno scelto, come destinazione del loro metroscafo un’ipotetica fermata «San Marco». Non si sono confusi con Venezia. Hanno solo pensato di far riemergere, almeno nel loro progetto virtuale, una parte degli antichi Navigli.

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