Migliore qualità di vita per pazienti e famiglie Impegno trasparente

L'organizzazione Onlus sostiene la lotta alle malattie del sangue. L'impiego dei fondi

Fabrizio de' Marinis

Quarta organizzazione Onlus e di volontariato alla quale gli Italiani hanno deciso di destinare il loro 5x1000, l'Associazione Italiana contro le Leucemie, linfomi e mieloma-Onlus ( AIL) è impegnata da più di 45 anni nella ricerca e nell'azione concreta per sconfiggere queste malattie. Fondamentale è l'attività svolta dalle 81 sezioni provinciali a sostegno dei Centri di Ematologia. L'AIL promuove e sostiene la ricerca scientifica e si impegna per migliorare la qualità della vita dei pazienti e dei loro familiari. Organizza il Servizio di assistenza domiciliare e realizza «Case di Accoglienza».

Mantenere e migliorare i risultati conseguiti finora, richiede però impegno e fondi sempre crescenti, il «5 per mille» è l'occasione giusta per dare un aiuto concreto alla lotta contro le malattie del sangue.

Una solidarietà sentita dagli italiani che nell'ultima raccolta fondi hanno versato 6.776.525 euro perché l'AIL (www.ail.it) continui la sua battaglia. Nella gestione generale dei sui finanziamenti, oltre 5 milioni sono destinati in un anno alla ricerca scientifica. In particolare l'AIL finanzia il GIMEMA (Gruppo italiano malattie ematologiche dell'adulto) - composto da più di 150 Centri di Ematologia - che opera con l'obiettivo di identificare e divulgare i migliori standard diagnostici e terapeutici. Ai Centri di Ematologia vanno 6,4 milioni, in un anno, impiegati per sostenere i Centri di Terapia. In assistenza, poi, alle attività sanitarie, toccano 5,8 milioni.

L'AIL offre attualmente, in 51 province, servizi di cure domiciliari, che permettono di evitare il ricovero in ospedale per quei pazienti, che possono essere curati a casa. In un anno sono stati seguiti 2.690 pazienti e svolte a domicilio 79.062 visite. In 36 province italiane, poi, le Case AIL ospitano i pazienti e i loro familiari, residenti lontano dai centri di cura.

«Il 90% dei fondi spiega Franco Mandelli, professore emerito di Ematologia e presidente nazionale AIL - sarà destinato alle sezioni AIL per progetti specifici sul territorio. Sono loro, infatti, che accolgono il malato e la sua famiglia. Si occupano direttamente di organizzare i servizi di assistenza domiciliare, di realizzare e mantenere operative le Case AIL, di acquistare farmaci costosi o difficilmente reperibili. Il restante 10% è destinato al GIMEMA per finanziare la ricerca.

Noi pensiamo che rendicontare i nostri impegni finanziari e i nostri successi, sia stabilire un rapporto diretto con chi crede in noi, investendo nel mantenimento dell'alta reputazione che ci siamo guadagnati».

I fondi raccolti, infine, permettono alla ricerca di evolvere e fanno sì che i pazienti e i loro familiari abbiano l'adeguata accoglienza.

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