F ino a ieri si pensava che il francese e il dialetto milanese fossero dei lontani parenti, e che le loro strade si fossero incrociate per la prima volta tra Settecento e Ottocento, durante la dominazione napoleonica della Lombardia. Oggi invece c’è chi sostiene che il loro legame sia molto più antico e profondo, tanto da poterli considerare degli stretti congiunti. «Il milanese e l’italiano sono due lingue diverse e non sono intelleggibili tra loro – afferma Roberto Sironi –: bisogna ricercare le origini della “lingua milanese“ negli idiomi gallo-romani, fra i quali troviamo il francese, che è sicuramente la lingua straniera più prossima al milanese!».
Sironi non è un filologo e nemmeno un antropologo, ma un attore, regista e chansonnier che si esibirà questa sera alle 21.00, insieme con Elizabeth Buodjema e Roberto Mattei, presso il Teatro di Verdura, in via Senato 14 (ingresso libero senza prenotazione). Il suo spettacolo, intitolato «Swing, manouches e baùscia», rappresenta un omaggio artistico sia alle sue radici milanesi, sia alla Francia, la nazione che ne ha scoperto il talento e nella quale ha tenuto tournée in numerosi teatri, festival musicali e cinematografici (nel 2008 un suo lungometraggio, «Film di notte», ha riscosso un certo successo al Festival di Cannes).
Con «Swing, manouches e baùscia» entra nel vivo la rassegna di teatro organizzata dalla Biblioteca di via Senato, che anche quest’anno propone soprattutto spettacoli dedicati al mondo dei libri e alla dimensione testuale in genere. Il fitto programma per i mesi di agosto e settembre prevede infatti un approfondito focus sulla complessa questione dei «Diari di Mussolini» (di cui è prevista a breve la pubblicazione presso Bompiani) tenuto da Antonio Zanoletti il 25 agosto e il 1 settembre. Il 27 agosto sarà la volta di «Anche le donne hanno perso la guerra», uno spettacolo tratto da testi di Curzio Malaparte, il grande e un po’ dimenticato scrittore a cui la Biblioteca di via Senato sta dedicando una dettagliatissima mostra. Il 7 settembre andrà poi in scena «Di sangue e di terra...», un recital di Alessio Boni e Marcello Prayer dedicato alla tormentata figura di Cesare Pavese e alla sua poesia sospesa tra realismo esistenziale e simbolismo lirico.
Un po’ a sorpresa la stagione 2010 del Teatro di Verdura contempla anche un evento dedicato a un tema di stretta attualità. «Quasi perfetta», in scena mercoledì 15 settembre, è infatti, come recita il sottotitolo, «uno spettacolo sull’anoressia», un monologo intenso e ben recitato, prodotto da una delle più storiche compagnie milanesi, Quelli di Grock, e interpretato dalla brava Giulia Bacchetta. La rassegna riprende poi il suo corso con due spettacoli dedicati ai testi-cardine della letteratura italiana, riletti però in un’ottica anomala.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.