Gioia Locati
A tavola come momento di ritrovo in famiglia o fra amici. Ma anche come «luogo» di prevenzione. Sempre più esperti concordano: molte malattie si combattono a colpi di forchetta, mangiando bene. E larte di combinare gli alimenti in modo corretto - senza per questo trascurare sapori e colori - si impara da piccoli. «A tavola» è il titolo del libriccino che i genitori dei bimbi da 0 a 6 anni riceveranno a casa nei prossimi giorni, realizzato dallAssessorato allEducazione in collaborazione con lOspedale Fatebenefratelli e la Milano Ristorazione, la società che ogni giorno prepara 70mila pasti per le scuole. Trenta pagine di regolette doro, dallo svezzamento in su, curate dai pediatri Luca Bernardo e Silvia Omati. Come non scoraggiarsi di fronte al rifiuto della prima pappa o come capire quando è meglio preferire il riso alla pasta. A piccoli passi verso le porzioni adulte: ci vogliono sempre cinque pasti, mai saltare la prima colazione. Seguono indicazioni sulla merenda giusta, su come cuocere e come condire i cibi. Cè una sezione per le allergie alimentari e unaltra dedicata allimportanza del movimento, dagli sport brucia-calorie ai piccolo accorgimenti anti sedentarietà («fare le scale piuttosto che prendere lascensore»). Il vademecum «A tavola» fa parte delle iniziative per promuovere il consumo di frutta e verdura. «Una sana abitudine alimentare che, se appresa nei primi anni di vita, resta per sempre» è convinto Ivan Dragoni presidente della Milano Ristorazione. «Frutta e verdura sono consumati all80-90 per cento dai bambini delle materne; quelli delle medie invece ci restituiscono le porzioni pressoché intatte, ne consumano pochissima. In mezzo si trovano gli scolari delle elementari, nel 60 per cento dei casi mangiano ortaggi e frutta. Con il vantaggio che, in questa fascia di età, chi le consuma abitualmente ha la forza trainante di convincere i compagni». Lobbiettivo è di abbattere lo scandaloso primato che vede ormai da tre anni i bambini italiani i più grassottelli dEuropa. Il 35 per cento dei piccoli dai 6 ai 12 anni è in sovrappeso, di questi il 9 per cento è obeso. A Milano la percentuale migliora: in sovrappeso il 28 per cento (fonte Asl), obeso l8 per cento. Il professor Luca Bernardo insiste: «LItalia aveva questo primato nel 2003, nel 2005 la situazione è rimasta identica. La Spagna che nel 2003 era seconda ora è stata superata dalla Grecia, questo vuol dire che la prevenzione può fare molto. Ci sono 300mila obesi al mondo e lobesità che, per questi numeri, ha la connotazione dellepidemia, occupa dal 2 al 9 per cento della spesa sanitaria».
Per sensibilizzare le famiglie alleducazione alimentare il Comune ha predisposto gli orti biologici curati dai bambini. Da gennaio gli alunni di cinque scuole materne (Bacone, Massaua, Reni, Anemoni e Tortona) stanno coltivando un pezzo di terra: lo innaffiano e si prendono cura degli ortaggi. E hanno pure seguito un corso per imparare a «preparare la frutta e a cucinare la verdura».
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