Milano nel baseball cerca posto tra le grandi, ma ha uno stadio senza luci

Situazione paradossale al via della stagione del baseball: l'Expos, squadra della franchigia milanese, punta ade entrare nella nuova lega semiprofessionistica, ma non può giocare a Milano perchè il vecchio stadio Kennedy non ha un impianto di illuminazione all'altezza.

Milano nel baseball cerca posto tra le grandi, ma ha uno stadio senza luci

Un diamante in cerca di luce. Quattro squadre in una con un grande futuro davanti e un presente al buio. Parte la serie A2 di baseball e Milano fa le prove generali di franchigia, ovvero di quella che sarà la partecipazione alla massima serie prevista per il 2011 o il 2012. La rivoluzione del baseball italiano, passata attraverso il lancio del campionato all'americana, senza retrocessioni, dovrebbe portare nelle intenzioni della federazione al recupero di Milano e Roma tra le grandi del baseball. Una scommessa a medio termine: obbiettivo un paio di stagioni al massimo.
Ma se Roma parte con l'idea di avere uno stadio nuovo, costruito dalle Major league a Tor Vergata per far sbarcare qualche partita del grande baseball professionistico in Italia, a Milano si è alle prese con la continua indisponibilità del glorioso stadio Kennedy, una struttura ormai decadente che le politiche del Comune hanno purtroppo portato su un binario morto.
Lo scorso anno è stato rifatto il terreno di gioco, che ora è completamente nuovo. Ma lo stadio resta vuoto perché l'impianto di illuminazione non è utilizzabile. Una situazione assurda a cui si sta cercando di porre rimedio. Con l'impegno diretto del Milano Baseball ma con la speranza che il Comune possa dare un contributo a risolvere la situazione. Anche poerché, nel frattempo, a Milano e dintorni sta nascendo qualcosa di nuovo: una franchigia che ha consociato quattro formazioni come Milano '46, Senago, Rho e Novara con l'obbiettivo di arrivare a breve a candidarsi a un posto nella Italian Baseball League, la massima divisione nazionale. E senza uno stadio all'altezza sarà impossibile partecipare a quest avventura.
Così, mentre da un lato si sta cercando di creare qualcosa di importante dal punto di vista tecnico (il ds Basilico e il nuovo allenatore Bonetti hanno messo assieme una squadra con i migliori elementi delle quattro società), dall'altro si rischia di lavorare per niente, perchè senza luci sarà impossibile programmare il futuro. E per il momento la squadra dovrà giocare ancora le sue partite casalinghe tra Senago e Novara.
Domani comunque è previsto l'esordio della formazione milanese (in trasferta a Redipuglia), una squadra che da quest'anno si chiamerà Expos proprio perché rappresenterà Milano nella sua futura dimensione territoriale di città metropolitana, quell'area che sarà interessata proprio all'Expo del 2015 e che andrà anche oltre i puri limiti provinciali.
«In questa dimensione di grande area metropolitana - spiega il presidente Giulianelli - si riconoscono ovviamente centri come Novara, Rho, che addirittura ospiterà buona parte dell'area espositiva, e Senago, centri che condivideranno con il capoluogo lombardo l'avventura dell'Expo 2015.

E proprio il 2015 potrebbe essere in un certo senso il punto d'arrivo anche per il progetto Expos del baseball: per quella data infatti non solo si vorrà avere una formazione nel massimo campionato, ma si cercherà di portare a Milano, come auspicato dal sindaco Moratti e dall'assessore Rizzi, un grande evento internazionale, in linea proprio con l'importanza dell'Expo».

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