Da Milano a Venezia sull’acqua Un nuovo canale per le merci

Il collegamento con il mare Adriatico è il grande obiettivo finale. Nel frattempo Regione Lombardia sta mettendo mano ai progetti che, messi in fila come mattoni, lo renderanno possibile. È il caso del canale navigabile Milano-Cremona (già operativo nel tratto tra Cremona e Pizzighettone), da completare nel tratto tra Truccazzano, a pochi chilometri da Milano, e Pizzighettone. Impresa non facile, ma caldeggiata sia dalla Regione Lombardia, sia dalla Lega Nord. Non a caso il presidente lombardo Roberto Formigoni, il senatùr leghista Umberto Bossi e il viceministro alle Infrastrutture Roberto Castelli hanno effettuato un primo sopralluogo. Con loro anche gli assessori alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo, al territorio Davide Boni e al Lavoro Gianni Rossoni. Tutti coloro, insomma, che in futuro si occuperanno da vicino del progetto per rendere navigabile la Lombardia. I lavori cominceranno nel 2012 e permetteranno di creare una rete navigabile che collegherà l’Adda, i Navigli e i laghi attraverso il collegamento Milano-Cremona.
«Dobbiamo vedere accuratamente le condizioni di fattibilità di questo progetto - spiega il presidente Formigoni -. Le vie d’acqua sono un’interessante alternativa al trasporto stradale, sotto il profilo commerciale e turistico. E permettono di risparmiare sul costo dei trasporti della merce e sull’inquinamento». «Già due anni fa - ricorda Cattaneo - Regione Lombardia stanziò risorse per realizzare lo studio di questo progetto. C’è un obiettivo importante: aumentare la portata delle merci per via navigabile».
A sognar di vedere un sistema di navigazione ben sviluppato in Lombardia è lo stesso Bossi: «Unire Milano e Venezia - spiega il ministro - ha una valenza economica. Vogliamo portare le aziende economiche sul mare». Gli fa eco Castelli che conferma un profondo interesse da parte di tutto il ministero attorno al progetto. Certo, inizialmente il Po sarà navigabile solo in certi tratti ma questo permetterà comunque di alleggerire i trasporti su tangenziali ed autostrade.
«Siamo già in ritardo - aggiunge Boni -: è un’opera da fare, per un territorio come quello padano che è il crocevia delle merci sulle direttrici più importanti. Al posto di una strada faremo una grande operazione di infrastrutturazione totalmente ecologica e rispettosa dell’ambiente, che sarà volano per l’economia dei territori attraversati». Entrando nello specifico del progetto, il punto di interscambio acqua-gomma sarà a Truccazzano, vicino alle future arterie stradali: la tangenziale est esterna e la Brebemi.

Allo studio anche la portate dei canali e l’attraversamento dell’Adda, a raso o in galleria. Soluzioni che cambiano i costi preventivati: 842 milioni di euro per riqualificare il canale tra Truccazzano e Pizzighettone con la soluzione senza galleria, che salgono a 911 nella seconda opzione.

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