Il festival degli abusivi torna. Anzi, dopo due anni di stop forzato per il Covid è già tornato, per l'undicesima edizione, quella in corso in questi giorni in piazza Selinunte, cuore del Quadrilatero che vanta il poco invidiabile record degli alloggi occupati abusivamente, luogo simbolo come pochi altri di problemi irrisolti (anche) per mancanza di volontà.
Se qualcuno nutriva dei dubbi, ora può mettersi l'anima in pace: Milano è ancora patria degli abusivi, la città in cui i centri sociali - per esempio - possono agire indisturbati, e fare quello che a normali cittadini, o associazioni, non sarebbe mai consentito senza incappare in autorizzazioni, pratiche, permessi, e del caso multe e sanzioni.
Per tre giorni, dunque, San Siro sarà «in festa», per così dire. Con laboratori, merende, maratone, attività e altre iniziative allestite dagli organizzatori, il comitato «Abitanti di San Siro» e il centro sociale «Il Quartiere», sigle che evocano la piaga delle occupazioni abusive degli alloggi, richiamata fin dal manifesto del «festival», che i promotori bollano - fin dal manifesto - come un evento anche politico. «Stop sfratti e sgomberi» si legge nella locandina che è anche manifesto di un controllo sul quartiere che si vuole sottratto alle regole del vivere civile valide altrove e per tutti gli altri.
Negli anni scorsi, la festa ebbe il suo culmine in uno spettacolo pirotecnico non autorizzato. Nel 2018, il consigliere comunale Alessandro De Chirico denunciò il fatto che i botti - scena degna di un soggetto cinematografico - furono usati per coprire ben quattro occupazioni abusive.
L'anno dopo l'evento si è ripetuto come se niente fosse. «Una vergogna assoluta - disse in quell'occasione il capogruppo municipale della Lega Francesco Giani - tre giorni di abusivismo che si concluderanno con una tavolata multietnica e i fuochi d'artificio. E puntualmente, come ogni anno, la Giunta Sala rimane in assoluto silenzio».
Oggi De Chirico è ancora consigliere comunale, anzi ora è capogruppo, ed è ancora lì a combattere contro un abusivismo tollerato, se non peggio dal Comune. «Come al solito gli amici della sinistra che amministra la città fanno quello che vogliono - osserva - mentre ci sono associazioni sportive, di volontariato o no profit che per organizzare delle feste devono fare i salti mortali, magari prendono delle multe perché non hanno le carte in regola».
«Ecco - prosegue De Chirico - ci sono altri che da anni fanno quello che vogliono, si allacciano alla corrente pubblica, chiedono le autorizzazioni per un gazebino e poi invece occupano una piazza con tutto quello che ne consegue, tenendo in ostaggio un intero quartiere, organizzando cortei e concerti, con musica a tutto volume, fino a notte fonda». «Il solito, insomma - conclude - e in passato con questa musica a tutto volume e con quei fuochi d'artificio, qualcuno occupava le case».
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