Acqua e alberi in via Gioia. E rispunta il Naviglio scoperto

Nel piano Comune-Coima l'ipotesi di riaprire il canale. Isola senz'auto a tempo per cinema all'aperto o mercato

Acqua e alberi in via Gioia. E rispunta il Naviglio scoperto

Arrendersi mai. Ha pubblicato pure un libro Beppe Sala sulla riapertura dei Navigli prima di diventare sindaco, «Milano sull'acqua. Ieri, oggi e domani», ma nel primo mandato ha dovuto abbandonare a tempi (e bilanci) migliori il progetto di scoprire cinque tratti del canale sotterraneo. «É tra i progetti che abbiamo proposto per i fondi del Pnrr» era tornato alla carica mesi fa. Intanto, il progetto di scoprire un tratto del Naviglio Martesana rispunta davvero nella Convenzione quadro siglata tra Comune e Coima (la società che fa capo a Manfredi Catella e che ha creato il quartiere Porta Nuova) che prevede di estendere il parco Biblioteca degli Alberi e riqualificare il quadrante di via Melchiorre Gioia nel tratto compreso tra viale della Liberazione e via Pirelli e che sarà realizzato con gli oneri di urbanizzazione dovuti per la realizzazione dei nuovi grattacieli in via Pirelli 35 e Pirelli 39. Il progetto per «Porta Nuova Gioia», commissionato da Coima allo studio «Land» di Andreas Kipar, prevede l'ampliamento del parco Bam sul lato di piazza Einaudi, con pavimentazione uniforme per connettere visivamente le due parti attraversate dall'asse di via Gioia. In via Bordoni spunterà un nuovo filare alberato, a scapito dei parcheggi. E sono previste altre aree alberate diffuse lungo via Gioia per favorire l'ombreggiamento. Si legge che l'opzione preferita è «la riduzione della sezione stradale di via Gioia» da quattro a due corsie per le auto, e «il riallineamento per favorire l'opportunità futura di riapertura del Naviglio Martesana». Futuribile? Forse non troppo, visto che si immagina di realizzare un'area pedonale «con elementi di vegetazione e uso di materiali economici per permettere flessibilità in caso di riapertura futura del Naviglio».

E nella Convenzione si ribadisce che «le parti prendono atto che è attualmente in discussione la possibilità di attuare il cosiddetto Progetto Navigli, consistente nel recupero dello storico tracciato di fine Ottocento mediante realizzazione di un sistema continuo costituito da un canale e da una pista ciclabile». Anche se l'ipotesi più immediata è quella di dare intanto un'«idea» dell'acqua che scorre sotto via Gioia (la posizione del Naviglio sarà «da verificare e coordinare con Mm»), con una serie di «vasche» con vegetazione per «richiamare la Martesana sottostante» e che si potranno integrare con un sistema di «rain garden», i cosiddetti «giardini della pioggia» le cui piante, dalle lunghe radici, assorbono l'acqua piovana.

E c'è l'ipotesi («da valutare» aveva detto il sindaco Beppe Sala circa un mese fa, ma molto concreta) di pedonalizzare a tempo quel tratto di via Gioia quando tutti gli interventi saranno

completati. Ci sono anche due rendering firmati da Kipar che mostrano i possibili utilizzi: come mercato o area per cinema o concerti all'aperto con quattrocento posti a sedere. Gli oneri per il restyling ammontano a 8,5 milioni.

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