All'ex Paolo Pini riecco in scena la «pazza gioia»

Spettacoli sul disagio: tra boschi e padiglioni del manicomio dismesso via al festival di Olinda

Antonio Bozzo

Italo Calvino e Caetano Veloso - due irregolari, in virtù del loro sguardo lontano dai conformismi - sono da 20 anni i maestri segreti della rassegna estiva che anima il parco e i padiglioni dell'ex manicomio Paolo Pini. «Da vicino nessuno è normale», refrain di una canzone di Veloso, ne è il fortunato titolo e Olinda (una delle «città invisibili» di Calvino) è il nome dell'associazione che la organizza. Ogni anno, grazie al lavoro di tanti, e alla collaborazione con il Comune, vediamo «anormalità normali» dietro muri che un tempo escludevano e oggi sono diventati «trasparenti, porosi, mettono in contatto un angolo di città dove c'era sofferenza con il resto della metropoli»: concetti tra virgolette perché detti da chi organizza. Concetti che potrebbero sembrare la solita tiritera politicamente corretta, e invece sono il puro risultato di un lavoro fatto in profondità che ha cambiato l'offerta culturale in una periferia - Affori, a pochi passi dal metrò giallo - che diventa, se pensiamo Milano come città che si espande, uno dei centri metropolitani.

Vent'anni fa, sembrava da pazzi lavorare tra i matti (bisticcio voluto): al Pini c'erano ancora persone ricoverate, tolte dal mondo prima che la legge Basaglia venisse faticosamente applicata. Oggi la rassegna è vivace, seguita, con spettacoli che fanno invidia al centro. Si parte, sabato 11 con La libertà è un esercizio quotidiano, presentazione simile a uno spettacolo del libro di Franco Rotelli sulla riforma introdotta da Basaglia. Il 12, spezzoni di pellicole con sedute di musicoterapia al manicomio di Gorizia e disegni di Stefano Ricci realizzati tra i matti in vacanza sulle Dolomiti, concludono il primo weekend della rassegna che ospita il debutto nazionale (15-16 giugno, con serata di lancio il 14) del nuovo spettacolo firmato Fanny & Alexander, We need money. Dal 17 al 19, con eventi a sorpresa, ci sarà la festa per i primi quarant'anni di Radio Popolare. La rassegna sfida ballottaggio elettorale ed europei di calcio con altri spettacoli particolari. Come Pier Paolo!, una partita di pallone nel campo dell'ex Pini (1-2-3 luglio) che, con regia di Giorgio Barberio Corsetti, descrive in modo agonistico il mondo di Pasolini. La compagnia di Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, porta in scena le coreografie di I dream. Il Teatro delle Albe tiene banco dal 28 al 30 con laboratori di non-scuola (anche per over 60) e l'Eresia della felicità ispirata a Majakovskji. Lella Costa porta il suo reading Il pranzo di Babette, racconto di Karen Blixen da cui venne tratto un celebre film nel 1987.

Si chiude, il 22-23 luglio, con uno spettacolo a «forma di imbuto» del Teatro delle Ariette, Tutto quello che so del grano. Elementi scenici: una lettera, una focaccia, un uomo, una donna. Il programma completo di «Da vicino nessuno è normale» è su www.olinda.org.

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