Area B, l'ira dei milanesi: "Così si ammazza l'economia"

Petizione on line e proteste contro i divieti scattati ieri. Il centrodestra occupa l'aula. Sala: "Non cambio idea"

Area B, l'ira dei milanesi: "Così si ammazza l'economia"

Dagli appelli a fare class action agli hashtag «Sala dittatore», nel primo giorno di stretta in Area B e C ieri è scoppiata la rivolta sui social. «Questo è un piccolo esempio per capire come mai il Pd vince solo nelle Ztl» tuona Daniela F., seguita a ruota da Dario F. che sul profilo Facebook del Comune che a una settimana dal tracollo del centrosinistra alle Politiche sottolinea: «Costringete famiglie ad indebitarsi per cambiare un'auto ancora efficiente, e che hanno finito di pagare da poco, e lasciate i manager a sgasare in centro con i Suv di cilindrata. Poi perdete le elezioni e parlate di giorno triste per l'Italia».

Ai divieti in Area B per i diesel Euro 4 e 5 si somma infatti da ieri il ticket a pagamento di 5 euro per le auto ibride che producono più di 100 grammi per chilometro di CO2, e l'effetto - che ha scatenato ulteriori polemiche - è che paradossalmente sono più colpite le piccole mild hybrid, come le Fiat Panda o le «500», mentre passano gratis sotto le telecamere bolidi come le Porsche Panamera o Porsche Cayenne. Fausto R. scrive che «purtroppo ho votato Beppe Sala un anno fa ma può scordarsi in futuro il mio sostegno e quello di altre centinaia di migliaia di persone che lo hanno sostenuto, penso sia l'unico modo che abbiamo per dimostrargli la nostra contrarietà».

Luca Bernardo, consigliere del centrodestra ed ex sfidante del sindaco alle Comunali che si sono chiuse proprio un anno fa, il 4 ottobre 2021, ha lanciato ieri una petizione su change.org per sollecitare il «no al blocco auto in Area B». In «questo momento così difficile per famiglie e imprese - fa presente - è ingiusto bloccare la circolazione di auto diesel euro 4 ed euro 5 in Area B. Milano diventa ogni giorno più respingente a causa del caro vita che sta crescendo fuori misura. Questo fenomeno allarma i cittadini e le cittadine ma anche le categorie di commercianti e artigiani che a fatica. É certamente importante salvaguardare l'ambiente ma va fatto attraverso misure vere che guardino al futuro con prospettive serie e non attraverso decisioni non strutturali e meramente ideologiche».

E anche lì, sotto la raccolta firme, una valanga di proteste anti Sala: «Il sindaco sta ammazzando l'economia della città» avverte Roberto S., «bloccare le auto in questo periodo è da pazzi, chi può permettersi di cambiare auto? Non tutti si muovono per andare a fare shopping» protesta Elena C. e Giovanni G. ipotizza perfino che ci siano «gli estremi per fare class action e chiedere i danni causati dall'imposizione di rottamazione anticipata». Senza contare le proteste per la collocazione decisamente poco indovinata di alcuni varchi, come quello a 50 metri di distanza dal parcheggio del supermercato Esselunga in viale Famagosta o prima del parcheggio di corrispondenza di Lampugnano. Il Comune sta valutando le soluzioni per ovviare a un problema decisamente non di poco conto. Anche il vicepresidente del radiotaxi «TaxiBlu 40.40», Emilio Toccalini, domanda al Comune che sostiene che i milanesi devono lasciare a casa l'auto e viaggiare sui mezzi «un artigiano riparatore cosa dovrebbe fare? Parcheggiare a Lampugnano ad esempio e portarsi gli attrezzi in metropolitana o nell'autobus, scala inclusa? Anche volendo non potrebbe e come lui tutti quelli che ci provassero, dato che il parcheggio di interscambio anche se di pochi metri è situato oltre le telecamere dell'Area B. Quindi prima ti multano, poi parcheggi e poi ti puoi prendere la metropolitana. Multato». E sostiene che in Comune «non si sono accorti che da stamane (ieri. ndr.) inserendo le targhe di un taxi viene richiesto il pagamento. Perché, come se non bastasse, è scattato pure il pagamento in Area C per molte ibride».

Enzo B. è un pensionato ultraottantenne «proprietario di una vettura datata ma perfetta. Vedrò di adattarmi in qualche modo, perché anche a causa dell'età non posso certo andare in giro in bicicletta o monopattino. Penso ad aziende più o meno grandi, operai e impiegati che dovendo venire a Milano per lavoro vanno incontro a disagi di ogni tipo. In queste condizioni dare una proroga per permettere alla gente di adeguarsi sarebbe solo un gesto di buon senso. Ma il nostro sindaco tira dritto». La sensazione, tra le conclusioni Luca L., un ex residente che ha già lasciato la città, è che «Milano sia diventata un club esclusivo: Invivibile per la classe media e piena di regole che puoi aggirare solo se sei ricco».

E ieri in consiglio comunale ancora proteste da parte dell'opposizione che ha «occupato» l'aula: «Pretendiamo un incontro con Sala sui divieti». Il sindaco ha dato la disponibilità a ricevere l'opposizione domani alle 17.30: «Ma non cambio idea, non c'è alcuna possibilità» avverte.

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