Asili, mamme contro Pisapia: "Non ci sono abbastanza educatrici"

Le mamme attaccano Pisapia, i sindacati sono entrati in agitazione. Il Comune promette assunzioni ma intanto nelle scuole d'infanzia è il caos

Asili, mamme contro Pisapia: "Non ci sono abbastanza educatrici"

Che Giuliano Pisapia e la sua giunta avessero molti critici, lo sapevamo già da un pezzo. Ma che tra i più acerrimi avversari del sindaco arancione che ha fatto della mitezza una bandiera ci fossero anche le mamme dei bimbi dell'asilo non può non sorprendere.

L'ultima bufera che si sta addensando dalle parti di Palazzo Marino riguarda infatti gli asili nido e le scuole d'infanzia comunali. Da mesi, denunciano infatti le associazioni dei genitori, una grave carenza di personale tra le educatrici affliggerebbe gran parte delle strutture cittadine.

Il personale aggiuntivo, che un tempo si chiamava ufficialmente Doa (Dotazione organica aggiuntiva, ndr), dovrebbe andare a coprire le brevi assenze per malattie, i permessi o comunque tutte quelle situazioni in cui, per qualche motivo, una classe resta senza educatrice per qualche ora (le supplenze infatti subentrano solo per un certo numero minimo di giorni d'assenza consecutivi).

Quello che lamentano i genitori è la mancanza di personale sufficiente a coprire i "buchi", con il risultato che sempre più spesso i bimbi vengono smistati nelle varie classi al posto degli alunni assenti, senza preavviso per i genitori. Senza contare che, una volta raggiunto il numero massimo di bambini per classe, l'unica soluzione è rimandarli a casa.

Alla scuola d'infanzia di piazza SS.Trinità, ci raccontano diversi genitori, su sedici sezioni di materna mancherebbe completamente il personale Doa. All'inizio dell'anno erano presenti due persone, che poi però hanno dovuto subentrare al posto di due educatrici rimaste incinte, che per regolamento sono state trasferite a fare lavoro d'ufficio. Il risultato è che appena una maestra si prende anche solo un raffreddore, almeno una classe rimane "scoperta".

"Ogni mattina le direttrici degli asili devono fare i conti e smistare i bimbi nelle classi - ci spiega una rappresentante cittadina dei genitori - I bimbi smistati hanno tre anni e vanno nelle classi con educatori che non conoscono. A noi genitori chiedono di fare un inserimento di due o tre settimane, stando lì due ore, per fare abituare il bambino all’educatrice e ai compagni… Poi di punto in bianco il bimbo finisce in una classe che non ha mai visto, con compagni ed educatori che non ha mai visto e tu a casa non ne sai niente."

Inoltre vengono segnalati casi in cui, per mancanza di personale, le assenze delle maestre vengono compensate con personale aggiuntivo abilitato, ma proveniente da altre scuole. Oltre a non conoscere i bambini, il problema si pone anche con i genitori: all'uscita dell'asilo, le educatrici non sanno a chi riconsegnare i bimbi e presumibilmente si renderà necessario l'intervento della dirigente scolastica.

Le agitazioni dei sindacati

Ma non è tutto: a scendere sul piede di guerra sono anche i sindacati del personale educativo. In un comunicato del 20 novembre emesso dai sindacati riuniti, le associazioni dei lavoratori denunciano come "il personale in servizio sia insufficiente, i vuoti d’organico non sono stati coperti, le malattie e le maternità non vengono tutte sostituite."

"E’ inaccettabile - si legge nel comunicato - che il giorno dopo il rifiuto da parte dell’Amministrazione di procedere alle necessarie assunzioni per i servizi all’infanzia così importanti per la città, adducendo come giustificazione ragioni di bilancio, come riferito dal Sindaco, la Giunta deliberi una spesa di oltre 640.000 euro per assunzioni e aumenti di retribuzioni per i collaboratori personali degli assessori."

La risposta del Comune

Per il Comune ha risposto la consigliera Elisabetta Strada, promettendo "pressioni" per

riportare l'attenzione della giunta sul problema. Alla Direzione dei servizi all'infanzia, però, nessuno risponde alle nostre richieste di chiarimento. Nè risponde - cosa, se possibile, ancora più grave - a quelle dei genitori.

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