Spaccio e risse: sgominato il fortino dei nordafricani tra le case popolari

Il blitz della polizia nel quartiere Corvetto, a Milano, ha portato a galla la situazione: i pusher usano bambini e donne come scudo per le loro attività illegali, che durano tutto il giorno negli androni dei palazzi

Spaccio e risse: sgominato il fortino dei nordafricani tra le case popolari

Il blitz della polizia nella piazza dello spaccio, a Corvetto, ha portato a galla la reale situazione di questa zona. Nonostante ci siano donne con i loro figli nel parchetto, usati per far credere che lo spazio verde sia frequentato solo da famiglie e bimbi che giocano, quello che accade è in realtà ben diverso. Le panchine vengono utilizzate come luogo dove passarsi soldi e dosi di sostanze stupefacenti, come hashish, cocaina e marijuana.

Il blitz della polizia

Lo spaccio inizia in tarda mattinata per poi andare avanti fino a notte inoltrata. I clienti raggiungono i pusher attraverso la metropolitana, scendendo alla fermata Corvetto, oppure con la linea 95. Come riportato da Il Giorno, le abitazioni dei caseggiati popolari servono sia come base che come magazzino per nascondere la droga tra un affare e l’altro. Andare in giro con troppe dosi sarebbe rischioso per lo spacciatore che potrebbe venire fermato e perquisito dalle forze dell’ordine.

Il piazzale dove avviene il maggior spaccio è Gabrio Rosa. I controlli non mancano, basti pensare che dal mese di maggio gli agenti del commissariato Mecenate hanno arrestato 18 pusher, tutti nordafricani irregolari, sia maggiorenni che minorenni, e con diversi precedenti penali alle spalle. Lo scorso mercoledì mattina c’è stato l’ultimo arresto. Alle 11 del mattino gli agenti della polizia investigativa hanno effettuato un blitz nel condominio al civico 9, magazzino e base di molti spacciatori. A finire in manette sono stati Mohamedamine Leksaibi, di anni 23, e il 25enne Mohamed Ayoube, entrambi marocchini. Durante le perquisizioni la polizia ha trovato e sequestrato circa 150 grammi di hashish e un migliaio di euro in contanti.

Case popolari come base

L’operazione ha portato anche alla riconsegna ad Aler, la legittima proprietaria, di due abitazioni occupate abusivamente che si trovano ai primi piani delle scale A e F, oltre alla messa in sicurezza dei solai delle scale A, D, E e F e delle cantine della scala B. Secondo quanto emerso dalle indagini degli investigatori di via Quintiliano, coordinati dal dirigente Angelo De Simone, era proprio quello il luogo che i pusher stavano cercando di far diventare un luogo inespugnabile dove tenere la droga e i soldi ricavati grazie allo spaccio. Piazzale Rosa è controllato a vista da vari pali che aspettano l’arrivo dei clienti. Non c’è guerra tra i vari gruppi, che sono riusciti ad arrivare a una soluzione di compromesso e riescono a "lavorare" tutti senza pestarsi i piedi. La polizia ha anche trovato, nascoste vicino ai giochi dei bambini, centinaia di dosi di sostanze stupefacenti.

Residenti esasperati

Gli agenti hanno raccolto una cinquantina di testimonianze di clienti che hanno aiutato a capire meglio il modus operandi dei pusher e fatto scoprire che lo spaccio si era allargato fino all’angolo con via Mompiani, e soprattutto nel cortile interno di un edificio. Ovviamente, in caso di blitz improvviso della polizia, gli spacciatori sapevano benissimo come sparire utilizzando le varie vie di fuga presenti nell’immobile, infilandosi anche tra una fessura e l’altra.

Ad aiutare gli investigatori nell’individuazione del nuovo spazio usato sono state le tante lamentele dei residenti, esasperati da liti, risse violente e urla dovute all’abuso di alcol. Qualche giorno prima del blitz un ragazzo era stato trovato svenuto nell’androne del condominio. Adesso i pusher dovranno trovarsi un altro quartier generale.

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