Bruciate le palme della discordia: a Milano infiamma la polemica

Fuoco contro le palme in piazza Duomo. Ieri le proteste della destra: CasaPound espone lo striscione "No alla africanizzazione", la Lega distribuisce banane ai passanti

Bruciate le palme della discordia: a Milano infiamma la polemica

In piazza Duomo, a Milano, infiamma la polemica. La scorsa notte alcuni sconosciuti hanno appiccato il fuoco alle palme posizionate davanti alla basilica in una sorta di giardino esotico che è stato, fino a ieri pomeriggio, bersaglio delle contestazioni di Lega e CasaPound per quella che definiscono "africanizzazione". "Mi piacerebbe trovare il colpevole e mandarlo a curare e ripulire tutte le aiuole della città per circa un annetto - ha commentato su Facebook Elena Grandi, vicepresidente del Municipio 1, con delega al verde - così, per insegnargli il significato di rispetto e di bene comune". Le fiamme hanno danneggiato tre delle palme.

Individuato il gruppo di vandali

Grazie all'analisi delle immagini delle telecamere in piazza Duomo (guarda il video del blitz) svolta dalla polizia locale, è stato individuato il gruppo di persone che, pochi minuti dopo la mezzanotte, ha dato fuoco alle palme. Le indagini, sotto la direzione del Comandante Antonio Barbato, continuano per trovare i nomi di chi ha compiuto l'atto vandalico. "Ora il lavoro della Polizia Locale - dice l'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza - è concentrato sull'individuazione dei nomi di chi ha compiuto un atto così irresponsabile".

Lo striscione "No alla africanizzazione"

"No all'africanizzazione di Piazza Duomo". Questo il testo dello striscione esposto dai militanti di CasaPound Italia Milano durante un blitz davanti ai filari di palme sponsorizzate da Starbucks. "Con tutte le problematiche di Milano - afferma Massimo Trefiletti, responsabile della sezione locale di CasaPound - ci mancavano solo le palme e i banani in Piazza Duomo. Una scelta che, nonostante le proteste dei milanesi, ha trovato l'appoggio di Giunta e Sovrintendenza, evidentemente molto più attente alle richieste di Starbucks che ai bisogni dei cittadini. Troviamo ridicolo il tentativo far passare come scelta di avanguardia quello che è l'ennesimo segno di una politica che punta alla distruzione del legame con la propria storia, le proprie origini, la propria terra. Giardini, aiuole e spazi pubblici hanno senso in rapporto con gli spazi, materiali e spirituali, in cui sono inseriti. Palme e banani non sono certo parte della storia e della tradizione milanese". Mentre la giunta sostiene il progetto di Starbucks, interi quartieri sono abbandonati nel degrado, in balia di spaccio e criminalità. "Le periferie - aggiunge Angela De Rosa, portavoce cittadina del movimento - soffrono ancora di moltissimi problemi sociali e strutturali e ora anche i quartieri più centrali iniziano a soffrire i frutti di un'immigrazione incontrollata e della totale incapacità della politica di affrontare i problemi che ne derivano".

La Lega Nord distribuisce banane

I consiglieri comunali della Lega Nord hanno distribuito duecento banane ai passanti per dire "no" alle palme e ai banani sotto la Madonnina. Una protesta contro il nuovo restyling della piazza, che ha suscitato non poche polemiche in città. "Questo è uno stupro della nostra città, del simbolo di Milano, il Duomo, e quindi chiediamo alla Madonnina di non guardare giù e di guardare solo in alto", tuona Alessandro Morelli. "Il contratto firmato pare sia milionario e quindi sarà difficile intervenire e fare qualcosa, ormai.

Sala ha fatto male a chiedere cosa ne pensano i milanesi dopo aver fatto questo scempio, doveva pensarci prima - continua il consigliere del Carroccio a Palazzo Marino - tra un 'cocco' e una palma (il riferimento è all'assessore Cocco, che ha sbagliato a compilare la dichiarazione patrimoniale pubblicata sul sito del Comune, ndr) Sala è scivolato una buccia di banana".

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