Crisi economica, forte aumento dei tributi comunali, degrado legato a prostituzione e criminalità. E come se non bastasse un lavoro stradale che da quasi tre anni ingabbia la strada tenendo in ostaggio i negozi. Il risultato? «La situazione è disastrosa, viale Abruzzi sta morendo». L'allarme arriva dai commercianti di una delle arterie principali della città, oggetto di cantiere lungo e complesso che li fa sentire letteralmente in trappola. Ed è per questa raffica di problemi che chiedono ufficialmente un aiuto, proponendo lo stop di un anno dei tributi comunali.
I lavori in questione servono a realizzare la corsia preferenziale dei mezzi pubblici, razionalizzando il traffico sulla circonvallazione. Il Comune ha affidato a Metropolitana Milanese l'incarico di realizzare la corsia dedicata alla linea filoviaria, nel tratto compreso tra viale Abruzzi (angolo via Piccinni) e piazza Cappelli. La corsia garantirà un aumento delle velocità dei mezzi pubblici del 14%. L'intervento prevede la riorganizzazione degli spazi stradali: la corsia riservata della filoviaria è in una sede protetta dentro il parterre centrale, con una corsia per senso di marcia. La sede stradale sarà interamente dedicata alle auto. Il progetto prevede anche l'adeguamento della rete idrica: nell'ambito del progetto è stato previsto il completamento della condotta di alimentazione dell'acquedotto. I cantieri interessano 2 chilometri e mezzo, sono iniziati nell'agosto 2011 e termineranno entro a marzo.
«A oggi - spiega il consigliere di zona Federico Santoro (Fdi) - viale Abruzzi è ancora cantierizzato con disagi senza fine per i residenti e i commercianti. Viabilità caotica, code permanenti di auto nelle ore di punta, semafori con tempistiche curiose, sono solo alcune delle problematiche che ad oggi affliggono il quartiere». Altro motivo di protesta il fatto che con l'introduzione della preferenziale si sono persi i posti che c'erano nel parterre centrale. «Parte di questi posti - spiega Santoro - è stata rimpiazzata dalla sosta a spina di pesce nelle vie limitrofe. Come se non bastasse, hanno deciso di allargare notevolmente i marciapiedi del viale togliendo altri posti auto. Parcheggiare, anche quando saranno finiti i lavori, sarà un miraggio. Inutile dire che il tutto va a danneggiare chi nel quartiere ci abita e ci lavora. E quanto stanno costando - anche in termini di denaro pubblico - questi ritardi?».
MM spiega che i ritardi (i cantieri secondo la previsione iniziale avrebbero dovuto essere chiusi a settembre 2013) sono stati determinati dalle abbondanti piogge e da due modifiche (al progetto e al cantiere) chieste anche dai residenti. E comunque garantisce che, per quel che le compete, a fine marzo tutto sarà pronto. Poi si tratterà di installare i semafori e perfezionare tutte le opere necessarie alla viabilità.
«Non si riaprirà prima di agosto - prevede Piersergio Trapani, che ha in zona un'attività commerciale di famiglia e si fa portavoce del disagio di tanti negozianti - così siamo a 3 anni di lavori. Noi, in questi anni, abbiamo perso il 50% degli incassi, ma vale per tutti, per il fiorista, i ristoranti, gli altri negozi». «Siamo a un punto di non ritorno, e mentre non sappiamo come fare per andare avanti il Comune ha aumentato Tarsu e Cosap sul suolo pubblico. Per questo ci sentiamo tre volte colpiti».
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