In una città sempre più «balorda» c'è ancora chi restituisce i portafogli

Ci vuol poco a rovinarsi il Ferragosto: basta dimenticarsi il portafogli con soldi e i documenti sulla sella della moto e partire. È un attimo, ma che ti costa carissimo. Sì perché un secondo dopo sei già seduto nella sala d'attesa di un commissariato per denunciare lo smarrimento di patenti, carte d'identità, codici fiscali, carte di credito bancomat ed altre «magiche» tesserine. Insomma un incubo. Che poi continua con tutti gli annessi e connessi di una burocrazia estenuante.

D'altronde chi vuoi che in una città come Milano sempre più maleducata, sempre più rissosa, sempre più menefreghista e maldisposta oggi trovi un portafogli sulle rotaie del tram e si prenda la briga di chiamarti sul telefonino per dirti di non preoccuparti perché ti aspetta per restituirtelo? Già chi vuoi? E invece no. C'è una città che ancora si mette la mano sulla coscienza, che si ferma sulle strisce pedonali, che lascia il posto agli anziani sui bus e che restituisce i portafogli. C'è. E meno male che c'è.

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