Collezionismo in fiera e grandi mostre: ecco Milano città d'arte

Collezionismo in fiera e grandi mostre: ecco Milano città d'arte

«Milano e il mercato italiano non hanno bisogno di grandi fiere d'arte, ma di fiere di qualità sì». Con queste parole Vincenzo De Bellis, per il secondo anno direttore artistico della kermesse milanese, ha voluto presentare un evento che sta consolidandosi come appuntamento irrinunciabile per il collezionismo. Quest'edizione poi, che si terrà nei padiglioni di Fieramilanocity dal 28 al 30 marzo, si annuncia cruciale per almeno due ragioni: la prima è che, inevitabilmente, entrerà nella scia di un'Expo ormai alle porte, «e nulla oggi rappresenta maggiormente la globalizzazione culturale quanto l'arte» sottolinea De Bellis. La seconda è che mai come adesso la sinergia tra la fiera e le istituzioni cittadine pubbliche e private si è fatta stretta e foriera di avvenimenti artistici che coinvolgono l'intera città, alla vigilia dell'apertura di nuovi spazi «museali» come Fondazione Prada. È questo forse l'aspetto più interessante scaturito dal programma presentato da De Bellis al fianco dell'assessore alla Cultura Filippo Del Corno e il presidente di FieraMilano Michele Perini. Rispetto ai suoi predecessori, De Bellis ha fin dall'inizio puntato fortemente sui contenuti teorici non solo come corollario alla fiera, attraverso incontri internazionali ed eventi dentro e fuori dei padiglioni. Una strategia, questa, che ha conferito prestigio al comparto fieristico che infatti per questa nuova edizione registra un aumento di gallerie straniere del 10 per cento. Il numero complessivo degli espositori resta attestato sulle 148 presenze «cosa che permetterà allestimenti di qualità e dunque una miglior fruizione del prodotto artistico». Ma ricco anche quest'anno sarà il palinsesto di eventi studiati in concomitanza con Miart, che consolida la partnership con Fondazione Trussardi: dopo il minifestival «Liberi Tutti» al teatro Arsenale dell'anno scorso, quest'anno sarà il Planetario di Piero Portaluppi («architetto di cui Milano dovrebbe sempre vantarsi») ad ospitare eventi a sorpresa. Da parte sua, Del Corno ce la mette tutta per arricchire, stavolta, anche il programma espositivo con due grandi mostre tra Dopoguerra e giorni nostri. La prima, a Palazzo Reale, renderà omaggio finalmente a un artista milanese celebrato più oltreconfine che da noi, Piero Manzoni. La seconda, al Pac, presenta al pubblico la performer guatemalteca Regina Josè Galindo, vincitrice del Leone d'oro alla Biennale veneziana del 2005. Tornando a Miart, quattro saranno le sezioni di questa edizione. La più grande, che propone gallerie con artisti storicizzati e contemporanei («Established»), la sezione dedicata alle 20 gallerie che ricercano giovani artisti («Emergent»), una selezione di 10 gallerie attive nella promozione di oggetti di design contemporaneo in edizione limitata («Object»).

E ancora «The Now», la sezione in cui sono messi a confronto un artista storico e uno appartenente ad una generazione più recente. Infine, la nuova piattaforma «Conflux» che propone cinque diversi progetti di artisti contemporanei di Paesi diversi.

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