Il colosso giapponese sfida la città della moda

In Cordusio il primo grande store del brand orientale: «Così vi spiegheremo il lifewear»

tanto tuonò che piovve. Dopo lo sbarco in pompa magna di Starbucks, la gioiosa torre di Babele della Milano post-Expo si arricchisce di un nuovo tassello, uno di quelli che fanno la differenza considerata anche la maestosa location. Dopo mesi di attesa e di imponenti lavori Uniqlo, colosso nipponico dell'abbigliamento, ha finalmente tagliato il nastro nel palazzo ex Sorgente di piazza Cordusio, costruito nei primi del Novecento su progetto di Francesco Bellorini e Ippolito de Strani. Con la nuova sede milanese, l'Italia diventa così il 10° Paese europeo ad avere negozi Uniqlo e il 23esimo nel mondo. Un arrivo atteso da tempo e annunciato lo scorso novembre, per un gigante da 17,9 miliardi di euro di fatturato nel 2018, con 2mila negozi nel mondo e che cercava da tempo una soluzione immobiliare ottimale per il suo debutto italiano. Per l'apertura ufficiale al pubblico, presieduta da Tadashi Yanai, fondatore di Uniqlo nonché presidente e ceo di Fast Retailing Co., è prevista in mattinata una cerimonia in grande stile, celebrata con l'esibizione dei tradizionali percussionisti giapponesi di Taiko. Per l'occasione, i primi 200 clienti in coda riceveranno in regalo una sciarpa in cashmere e a tutti verrò offerto un ventaglio giapponese tradizionale in edizione limitata, ideato da Olimpia Zagnoli. Il colosso giapponese, che in tutto il mondo possiede più di duemila negozi in 22 mercati, irrompe così nel centro storico milanese proprio alla vigilia della fashion week, con le sue collezioni minimali che si ispirano alla filosofia del «LifeWear», vale a dire una sintesi di elementi che provengono da mondi diversi e convivono con lo scopo di migliorare la qualità della vita. L'ariosa ristrutturazione nella ex sede bancaria è infatti tutta orientata al concetto di sostenibilità: tra i reparti di abbigliamento risaltano installazioni di artisti internazionali, un giardino zen, un maxischermo su cui scorrono radiose immagini del Sol Levante, e persino l'esposizione di una selezione di prodotti chiave di noti marchi italiani - Maruni, Medea, Rossignoli e Seletti - «scelti come partner perché in linea con la filosofia e l'espressione estetica di Uniqlo».

Sempre in nome della sostenibilità, rispetto dell'ambiente e del territorio ospitante, l'azienda introrrà una tariffa di 10 centesimi di euro sui propri sacchetti cartacei. Il ricavato sarà devoluto in beneficenza a una charity legata all'acqua.

MDM

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