"Corso Buenos Aires senz'auto". Ma Confcommercio asfalta il Pd

La presidente del Municipio 3 propone lo stop nel weekend. Barbieri: "Concentratevi sulla ripresa non su spot ideologici"

"Corso Buenos Aires senz'auto". Ma Confcommercio asfalta il Pd

«Dobbiamo andare verso una mobilità più dolce in corso Buenos Aires, è un asse commerciale, servito dal metrò. Dovremmo sperimentare delle chiusure al traffico nel weekend, magari con eventi» nella maxi isola pedonale. É la richiesta della presidente Pd del Municipio 3 Caterina Antola, sull'onda della (solita) battaglia anti auto che tanto piace alla giunta Sala. Ne ha parlato ieri a margine del primo Consiglio comunale «in tour» nelle Zone. Una delibera del Municipio 3 approvata di recente immaginava l'installazione di pilomat a scomparsa per bloccare le auto, ora Antola precisa che «è una soluzione ipotizzata ma non è detto che sia tecnicamente fattibile», e aggiuge che ad una pedonalizzazione tout court del corso «si può arrivare per fasi». L'obiettivo numero 1 per ora sono le chiusure nel fine settimana. E sostiene che «molti commercianti sarebbero a favore dell'eliminazione delle auto parcheggiate». Non certamente Confcommercio, il segretario generale Marco Barbieri interviene secco: «La decisione di pedonalizzare un corso deve essere il risultato di un'interlocuzione tra tutti i soggetti che vivono o lavorano in quell'area. on può e non deve essere imposizione, seppur graduale, soprattutto in un periodo in cui la ripresa è così in bilico, rallentata dagli strascichi della pandemia e minacciata dai rincari del conflitto ucraino. Le priorità in questo momento devono essere altre, le energie di tutti si concentrino sulla ripartenza e non su battaglie ideologiche».

La seduta nel Municipio 3 - assente il sindaco Beppe Sala - si è aperta con gli interventi dei rappresentanti dei residenti. Che non hanno risparmiato critiche. C'è chi lamenta il «continuo taglio dei posteggi, rave party al parco Lambro, bisogno di maggior dialogo con tutte le categorie e non solo con quelle che portano voti, servono più presidi e non che il sindaco faccia l'influencer a caccia di like». Un altro denuncia «degrado e insicurezza in via Benedetto Marcello, la giunta ha sistemato la Centrale e ha un progetto su Buenos Aires e Loreto ma sembra che quest'area non esista. E bello parlare di telecamere ma solo se tornano le divise i delinquenti spariscono». Il Comitato piazza Aspromonte parla del «degrado nel parco, vengono trovate spesso siringhe, bottiglie di vetro rotte, preservativi, ormai viene usato come discarica per letti, divani, materassi, e di notte ci sono fenomeni di prostituzione». La presidente del consiglio comunale Elena Buscemi chiarisce lo spirito delle sedute in trasferta, che «speriamo di ripetere in tutti i Municipi, siamo qui soprattutto per ascoltare senza pregiudizi o preconcetti». Il capogruppo Fi in Zona 3 Marco Cagnolati ricorda «problemi che ci tiriamo dietro da anni, come il degrado notturno in piazza Leonardo Da Vinci, il problema movida in zona Porta Venezia, bivacchi in piazza Bottini, carovane rom in via Palmanova, la riqualificazione dimenticata di via Doria e Benedetto Marcello».

Nel Municipio 3 rientra l'area del Lazzaretto, dove i residenti sono sul piede di guerra per il fenomeno movida. Ora avvertono: «Controlleremo con accessi agli atti ogni singolo euro che verrà trasferito. Verificheremo ogni singola attività approvata e la congruità delle associazione con il target del bando pubblico». E se emergeranno scelte ambigue, come «associazioni schermo dietro le quali si muovono personaggi della vita notturna milanese, ci accamperemo davanti a Palazzo Marino».

Nel mirino del Comitato del Lazzaretto i sono i 400mila euro destinati dalla giunta a iniziative di contrasto a movida selvaggia e disagio giovanile. Il Comitato chiede sicurezza. «Questa è un'operazione inutile, un microcerotto su una ferita andata in cancrena. Poco importa che siano da fondi Ue, è denaro pubblico e i cittadini devono controllare come viene speso».

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