Le dritte degli chef per un San Silvestro a casa

Dal risotto alle rape al tacchino ripieno. Circiello: «Meglio usare i prodotti di stagione»

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Michele Vanossi

Se è vero che per il cenone di Capodanno tanti italiani sceglieranno di recarsi al ristorante (secondo i dati Fipe saranno 5,6 milioni i clienti presenti in oltre 78.000 esercizi aperti sul territorio nazionale), è altrettanto vero che la maggior parte di loro organizzerà il cenone di San Silvestro tra le mura domestiche. Ma come è possibile realizzarlo in modo stiloso strizzando un occhio al gusto e l'altro agli sprechi?

«Il risparmio inizia dalla spesa; recarsi nei negozi e nei supermercati che propongono sconti e offerte su prodotti rigorosamente italiani di qualità è già un ottimo inizio - spiega Alessandro Circiello (www.alessandrocirciello.com), noto volto tv, titolare della rubrica di cucina del programma Buongiorno Benessere su Raiuno - Non dimentichiamo di porre attenzione alla stagionalità dei prodotti... non solo faremo felice il nostro portafogli, ma ne guadagneremo in salute» sostiene lo chef che suggerisce un menu davvero speciale. Il primo piatto per il cenone di San Silvestro potrebbe essere un risotto a base di rape rosse (tipico colore del Capodanno) e gorgonzola fuso; per secondo potremmo preparare pesce azzurro con verdure (da preferire ai crostacei spesso di dubbia provenienza e comunque molto costosi in questo periodo di feste). Per chi predilige la carne al pesce un'ottima idea potrebbe essere quella di preparare un tacchino ripieno con castagne e melograno (questi ultimi nella tradizione insieme a uva e lenticchie sono simboli di prosperità e ricchezza). Con gli avanzi di panettone o pandoro è possibile ottenere un ottimo tiramisù o una gustosa zuppa inglese; oppure si possono semplicemente tostare in pentola antiaderente abbinandoli con una crema di mascarpone oppure con una crema calda alla vaniglia. Una soluzione anti-spreco è anche quella di «attingere» e quindi utilizzare quei prodotti contenuti nei cesti natalizi che molti di noi hanno ricevuto in dono (pasta, riso, legumi, zamponi, frutta secca...). Sono ottimi per realizzare ricette della tradizione che consentono un uso versatile degli ingredienti (ricordiamoci di abbattere la temperatura dei prodotti avanzati per allungarne la conservazione e di riutilizzare le eccedenze).

Se è vero che anche l'occhio vuole la sua parte l'aspetto delle tavole, e non solo quello delle pietanze, dovrà essere curato; meglio niente fiori, troppo innaturali d'inverno. Al loro posto verdura e frutta di stagione (come mele e agrumi) e materiali naturali come pigne, rametti oppure pasta secca, lenticchie e monete, peperoncino. Via libera all'utilizzo di vecchi bicchieri o piatti anche diversi tra loro (purché belli). Una nota di rosso sulla tavola di San Silvestro (come del resto per l'outfit dei commensali) resta sempre in pole-position: sono sufficienti semplici ma scenografiche bacche di agrifoglio o biancospino. Il cenone di San Silvestro, un po' come tutte le feste di questo periodo è un' occasione di convivialità, un momento di gioia e di aggregazione e non deve pesare su una sola persona.

«L'ideale sarebbe che ciascun ospite o commensale si occupasse di una portata o portasse un piatto già pronto al fine di una equa condivisione dei compiti», suggerisce Roberto Valbuzzi (www.robertovalbuzzi.com) titolare del ristorante Crotto Valtellina di Malnate e noto chef televisivo.

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