Per arginare gli eventuali focolai, vista anche la dominante delle varianti e l'esperienza delle scuole della Barona e di Bollate, dove, a febbraio, erano rimaste contagiate 59 persone con la conseguente chiusura di tre istituti, l'Ats Milano Città Metropolitana ha emanato il 25 marzo le «Nuove indicazioni per la sorveglianza Covid nelle scuole». Cosa cambia? La prima novità è che la classe viene messa in quarantena anche se un professore o un insegnante risulta positivo, quindi non più se a essere stato contagiato è solo un compagno. D'ora in poi nel caso in cui ci sia un insegnante positivo, per tutte le classi in cui ha fatto lezione in presenza, scatta la quarantena.
La ricerca dei contatti, ecco la seconda novità, verrà fatta partire dai due giorni precedenti o dalla data di inizio dei sintomi, ma se il contagio è da variante, la ricerca verrà estesa ai 14 giorni precedenti. Rimane uguale invece la durata della quarantena: fissata a 14 giorni dall'ultimo contatto.
Per la «riammissione in collettività» Ats stabilisce che il caso positivo potrà tornare in classe, se non presenta sintomi, con attestazione del medico curante. Chi era in quarantena, invece, rientrerà dopo 14 giorni senza attestazione del medico, se invece, si è sottoposto a tampone dovrà fornire il certificato.
Misure molto più severe per scuole materne e asili nido: «Nei plessi dove il 30 per cento delle classi è coinvolta da almeno un caso Covid», i contatti verranno messi in quarantena e Ats valuterà la chiusura di tutta la scuola e l'effettuazione di uno screening completo mediante tampone. Nei plessi dove «oltre il 50 per cento delle classi sia coinvolto da almeno un caso si procede alla chiusura dell'intero plesso e «alla quarantena di tutti i bambini, compresi quelli delle classi non interessate da casi».
Nelle scuole elementari di Bollate settimana scorsa si è rientrati con doppio test, sierologico pungidito e «salivare molecolare, su iniziativa del sindaco stesso di Bollate, Francesco Vassallo. Obiettivo: garantire una ripresa delle lezioni, che alle elementari e alla materna è in presenza al 100 per cento, in sicurezza e tenere sotto controllo costante l'evolversi dell'epidemia nella popolazione scolastica anche in vista di settembre.
Il tampone salivare molecolare, messo a punto dall'Università Statale con il reparto di Pediatria dell'ospedale Buzzi diretto da Gian Vincenzo Zuccotti, si presenta sotto forma di lecca lecca, ma ha una sensibilità pari a un tampone nasofaringeo. Si tiene in bocca un minuto, poi si chiude e si consegna al laboratorio.
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