Tornano le bande latino americane. Ragazzotti che si fanno la guerra, arrivando a ferirsi anche mortalmente, solo per essersi guardati storto o aver fatto dei gesti (più che altro segni convenzionali che fanno parte di un codice specifico, accessibile a pochi) considerato più o meno offensivo. Adesso, a causa del «solito» regolamento di conti tra bande, dovrà rispondere dell'accusa di tentato omicidio l'ecuadoriano che, la notte di sabato scorso, ha aggredito e ferito un connazionale davanti alla discoteca «Baja» in via Popoli Uniti (zona stazione Centrale).
Dentro la discoteca infatti il ferito - Luis Edvin Cumbicos Macas, 20 anni - per i gesti caratteristici con cui salutava gli amici era stato identificato come un simpatizzante dei «Forever», una delle bande più note, facenti capo ai più importanti «Latin King». Gli aggressori - un gruppo di cinque ecuadoriani che appartengono invece ai «Chicago» - avevano deciso di aspettarlo fuori dal locale mentre una ragazza, loro complice, lo adescava facendolo uscire dalla discoteca.
Lì uno dei membri del gruppo, Dario Franklin Vera Espinoza, 20 anni, clandestino e già noto alle forze dell'ordine, ha rotto una bottiglia e con i cocci di vetro lo ha ferito all'addome e al braccio destro, facendo poi perdere le proprie tracce.
Il ferito è ancora ricoverato all'ospedale Niguarda in prognosi riservata, ma non corre pericolo di vita.
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