"Fontana ha fatto bene, non temiamo sorpassi. Moratti? Darà una mano"

L'assessore certo del buon lavoro svolto. Il dualismo non ha creato problemi

"Fontana ha fatto bene, non temiamo sorpassi. Moratti? Darà una mano"

Dal 6 all'8 ottobre la sede della Regione «diventerà la casa dei giovani della Lombardia». Una «mini week» su cui sta lavorando l'assessore leghista Stefano Bolognini nel pieno di una campagna elettorale «lampo e che risente di tante incertezze». L'obiettivo è sempre lo stesso: avvicinarli al «Palazzo» sia fisicamente sia attraverso momenti di confronto sui temi che più li riguardano, come l'orientamento o la sostenibilità, il volontariato, lo sport e gli oratori. Bolognini, che al Pirellone ha le deleghe proprio a Giovani e Comunicazione, sul futuro della Lombardia invece non ha dubbi: «Il candidato per la Regione è sempre stato Attilio Fontana. Sarà lui, anche per raccogliere i frutti del lavoro positivo che ha fatto negli ultimi anni».

Assessore Bolognini, come si svolgerà la tre giorni dei giovani?

«Avremo l'anteprima di un film e poi due serate con dj-set di giovani artisti. Nell'area food ci saranno dei truck di realtà giovanili legate ad attività sociali come l'inclusione, la disabilità e la fragilità. E poi un talk con Paolo Ruffini, una zona espositiva dedicata alla fotografia e un'altra al gaming. La comunicazione è affidata a Scuola Zoo, mentre per lo sport vorremmo invitare come testimonial i ragazzi delle primavere dei club professionistici lombardi di basket, calcio e pallavolo».

Cosa chiedono i giovani che incontrate?

«Qualcuno vorrebbe dei consultori nelle scuole. Altri chiedono semplificazione normativa e burocratica. Bisogna avere un approccio moderno per intercettare le nuove tendenze».

Per questo la Regione è sempre più attiva sui social?

«Nel 2021 sono cresciuti tutti i canali dove siamo presenti: Facebook +23%, Youtube +36%, Instagram addirittura +161%. Si riducono le telefonate ai call center perché si ottengono sempre più risposte grazie a Internet. Con la pandemia c'era stata un'impennata nel traffico dei nostri social. Avere una crescita anche dopo il primo anno di Covid è significativo: conferma la qualità delle informazioni che offriamo e il bisogno che hanno cittadini e aziende di interagire con noi».

Il dualismo tra Fontana e Letizia Moratti ha creato disagio in giunta?

«No, è rimasto completamente fuori. E lo si deve alla serietà e maturità di tutti i componenti. Ma nessun partito ha mai messo in dubbio il fatto che Fontana si ricandidasse. Il gradimento della Regione che non solo è pienamente positivo ma è anche fortemente in crescita. Dopo la pandemia, grazie a Fontana e alla giunta, la Lombardia ha saputo gestire e recuperare».

Come finirà con Moratti?

«Nel momento in cui Fontana sarà certamente ricandidato, Moratti avrà modo di continuare a offrire il suo impegno. Non facendo il presidente della Regione».

In Lombardia la Lega teme il sorpasso di Fratelli d'Italia?

«Assolutamente no. Siamo certi che il buon lavoro fatto da Fontana e dalla giunta premierà il centrodestra ma soprattutto la Lega. Dai giovani alle infrastrutture e alla sanità fino agli sforzi per le attività produttive e alla gestione delle emergenze con la protezione civile».

La caduta del governo Draghi inciderà sul vostro risultato?

«In molti non hanno capito perché il premier non abbia più la maggioranza in Parlamento.

Ma i risultati del buon governo a livello nazionale e nelle Regioni, uniti a una campagna efficace che ci sta permettendo di puntualizzare chiaramente quelli che sono i nostri temi, stanno facendo recuperare consensi a noi e alla coalizione. Le vicende nazionali avevano creato difficoltà di comunicazione, non solo alla Lega».

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