Giornali, aeroporti, metrò e stazioni: è allerta

Giornali, aeroporti, metrò e stazioni: è allerta

Dopo la riunione del Comitato provinciale per l'ordine pubblico, il prefetto Francesco Paolo Tronca cerca di rassicurare i milanesi: «In base alle informative dei servizi segreti, la città non risulta un obiettivo del fondamentalismo islamico». Tuttavia dopo l'attentato di Parigi tutta una serie di misure di sicurezza sono state automaticamente alzate di livello e questo si tradurrà in qualche disagio per i cittadini. Che dovranno sottostare a maggior controlli quando entreranno in una chiesa o in un museo oppure dovranno viaggiare, in metropolitana, treno e aereo.

Dunque anche se la città non sembra rientrare tra i bersagli del terrorismo internazionale, subito dopo la strage di Parigi, sono stati innalzati i livelli di controllo. E ieri mattina l'attentato è diventato argomento principale del Comitato per l'ordine pubblico in Prefettura, a cui, insieme al Questore, hanno partecipato i vertici di Carabinieri, Guardia di finanza, Guardia forestale, Vigili del fuoco, Polizia Locale più l'assessore comunale alla Sicurezza Marco Granelli e Patrizia Barbato in rappresentanza della Città Metropolitana. «Pochi minuti dopo l'arrivo della notizia dell'assalto al “Charlie Hebdo” - ha detto il prefetto Tronca al termine dell'incontro - era partito uno scambio di informazioni per intensificare la vigilanza e l'operatività delle misure già in atto su tutti gli obbiettivi sensibili della provincia e del territorio. In particolare i trasporti, i luoghi di culto, le sedi diplomatiche e commerciali di alcuni Paesi “a rischio”, Stati Uniti, Israele, Gran Bretagna e Francia, ma anche redazioni di tv e giornali». Forse l'unica vera novità di questa particolare situazione. «Non ci sono - ha poi concluso il rappresentate di Governo - particolari segnali che mettano il nostro Paese, e Milano in particolare, al centro di qualche progetto terroristico su larga scala, ma non si può mai escludere l'atto emulativo di qualche elemento isolato».

Da tempo infatti il ministero dell'Interno ha individuato tutta una serie di possibili obiettivi attorno ai quali i sistemi di controllo aumentano o diminuiscono in base alla evoluzione delle diverse crisi internazionali. Questo vuole dire per esempio intensificare i passaggi delle volanti nei pressi degli eventuali bersagli oppure trasformare la protezione da «dinamica» a «fissa», con presidi 24 ore al giorno. Non solo, è stata aumentata la taratura del metal detector all'ingresso di musei e luoghi culto: chiese, sinagoghe ma anche moschee, perché è sempre possibile la «ritorsione» di qualche invasato nei confronti dei musulmani.

Contemporaneamente negli aeroporti le verifiche sui bagagli diventeranno più accurate e più serrati i controlli di Polfer e Polmetro su stazioni, convogli e lungo i binari di treni e metropolitane. I risultati immediati per i milanesi saranno controlli più invasivi e attese più lunghe. Un piccolo scotto da pagare alla sicurezza.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica