L'abusivismo e la contraffazione in crescita dell'80 percento, così come gli atti vandalici, triplicati rispetto al 2019. E aumentano i timori per il fenomeno delle baby gang. Le sensazioni di circa 480 imprese di Milano, Lodi e Monza-Brianza sono state raccolte da Confcommercio in un'indagine presentata ieri nella sede dell'associazione di corso Venezia, in occasione della giornata «Legalità, ci piace», arrivata alla nona edizione. Prima del Covid, solo il 13 per cento degli imprenditori si diceva preoccupato dagli atti vandalici, un fenomeno che nel 2021 viene invece segnalato dal 30 per cento degli intervistati.
Confronto negativo anche sul fronte delle baby gang: due anni fa solo il 3 per cento lo vedeva come un fenomeno pericoloso, oggi spaventa l'11% degli imprenditori. Ad ogni modo, il 47 per cento dichiara di non aver subito nessuno dei reati presi in esame dall'indagine di Confcommercio. Uno su tre, però, afferma di essere stato vittima di furto, l'11 per cento raggirato con una truffa. Alla domanda se il rischio rappresentato dalle mafie avesse fatto considerare la possibilità di cedere o trasferire la propria attività, soltanto l'1 per cento ha segnalato fortunatamente di aver preso questa decisione, il 5 percento ci sta pensando.
Come si può aumentare la sicurezza sul territorio? La risposta rimane una sola: occorre maggiore presenza delle forze dell'ordine. Lo pensa l'85 per cento degli imprenditori intervistati, il 46 per cento punta sulla videosorveglianza stradale e il 34 per cento vorrebbe più illuminazione. L'81 per cento delle imprese concorda sul fatto che l'abusivismo e la contraffazione siano sempre più diffusi. Addirittura, la metà di loro il 39 per cento assicura di essere entrato in contatto con un prodotto falsificato, con le segnalazioni maggiori che in tal senso si registrano tra gli agenti di commercio. Gli effetti della contraffazione e dell'abusivismo pesano sull'attività in particolare per la concorrenza sleale, e secondo il 22 per cento degli imprenditori contribuiscono a ridurre il fatturato.
L'indagine di Confcommercio si concentra anche sulle vendite online. Il 70% delle imprese le reputa sicure, anche se l'11 per cento degli intervistati sostiene di aver subito una frode informatica. Sul territorio, infine, si segnalano circa 40 discariche abusive, rilevate tramite la piattaforma Mine Crime, la maggior parte nella zona di Milano e Monza e Brianza. «La contraffazione è in grande crescita e oggi il veicolo principale di diffusione di questi prodotti è il web, dove il consumatore spesso viene raggirato», commenta il vicepresidente di Confcommercio Milano, Mario Peserico. Tutto ciò «porta con sé il rischio che il suo account venga hackerato o che vengano rubati dati sensibili. Per l'e-commerce viene richiesta la competenza delle forze dell'ordine per accrescere la sicurezza». Sul baby gang, invece, «le notiamo pure in provincia, anche se Milano fa la parte del leone». Per il questore della città, Giuseppe Petronzi, si tratta di un fenomeno «diffuso e diffusivo», ma il termine «gang» «ha un significato diverso, che vuol dire rito di iniziazione, gerarchia, controllo del territorio e distribuzione dei compiti all'interno di un'organizzazione».
Insomma «se è vero come è vero che esiste il termine gang, associato alla parola baby credo che potrebbe fuorviare». Con questo «non sto minimizzando» un fenomeno che, anzi, «è così diffusivo e poco strutturato conclude che diventa ancora più complesso da contrastare».
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