I licei non bastano più Via alle occupazioni di ex scuole e alberghi

Gli anarchici dello Zam ritornano in via Santa Croce Gli autonomi prendono un hotel abbandonato in centro

Mentre al Manzoni occupato proseguono i corsi su come prendersi le case e difendersi dalla polizia, il movimento continua a espugnare spazi. Così gli anarchici sono comparsi dalle finestre dell'ex hotel Piemonte in via Ruggiero Settimo 1 e lo Zam ha invaso l'ex scuola di via Santa Croce. Pronta la replica di Palazzo Marino: «Il Comune non tollererà che con atti di violenza eintimidazione venga ostacolata la rigenerazione degli spazi pubblici»

I primi a farsi vivi sono stati gli anarchici che fino al 2010 occupavano una palazzina in Ripa di Porta Ticinese 83, denominato «Lab Zero». Da allora è stato un estenuante rimpiattino con le forze dell'ordine che li sgomberarono, dopo ogni occupazione, da via Savona, Giannone e, due volte, Cola di Rienzo. Ultimamente avevano trovato «casa» in via Watt 10, da dove hanno deciso di «gemmare» un nuovo centro sociale. Per questo hanno individuato lo stabile di via Settimo, traversa di via Washington. Ieri mattina il loro blitz è stato ufficializzato da alcuni striscioni appesi alle finestre. «Contro la Milano di Expò costruiamo comunità resistenti» e «Emilio resisti», dedicato all'antagonista rimasto gravemente ferito dopo uno scontro a Cremona con i militanti di Casa Pound.

Anche lo Zam ha una lunga storia di occupazioni e sgomberi. A gennaio si prende un fabbrica dismessa in via Olgiati 12 da dove vengono cacciati a maggio 2013 dopo incidenti che proseguono anche in iazza Scala. Non si perdono d'animo e pochi giorni dopo occupano la scuola abbandonata di via Santa Croce di proprietà del Comune. Pilatescamente, il sindaco Giuliano Pisapia gira una perizia in cui lo stabile viene dichiarato pericolante alla magistratura che dispone l'intervento della polizia. I ragazzi se stanno tranquilli per un po' poi a ottobre irrompono nell'ex comando dei ghisa di via Sant'abbondio, tre piani con spogliatoi, bagni e il circolo ricreativo Carlo Porta. Ovviamente dal Comune non esce un fiato. Così dopo essersi riorganizzati ecco che ieri come tutti gli «assassini» tornano sul «luogo del delitto», vale a dire la scuola di via Santa Croce, occupata per organizzare una tre giorni di «workshop e assemblee in cui nuovamente gli studenti milanesi si troveranno a parlare di Expo, Buona scuola e jobs act».

Il Comune questa volta non sta zitto: «È una provocazione contro l'Amministrazione che vuole continuare nella via della legalità per l'assegnazione degli spazi. Non c'è stato alcun ritardo nella messa a bando dello spazio, tanto che venerdì prossimo la Commissione tecnica valuterà offerte e progetti per far tornare lo spazio a disposizione del quartiere. L'irruzione non rimarrà senza conseguenze, il Comune non tollererà che con atti di violenza e intimidazione venga ostacolata la rigenerazione degli spazi pubblici»

Nel frattempo è anche iniziata la stagione delle scuole occupate.

L'altro giorno gli studenti hanno preso lo storico liceo classico Manzoni di via Orazio e, per rimanere in argomento, hanno invitato i militanti del centro sociale Cantiere a tenere una sorta di «Lectio Magistralis». Argomento: come prendersi le case libere e poi difendersi dagli interventi della polizia. Di sicuro assai più avvincente del greco o il latino.

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