L’artista americano scoprì talenti come Scorsese, Cameron e Coppola

L’artista americano scoprì talenti come Scorsese, Cameron e Coppola

L’università Iulm si segnala sempre più come uno dei luoghi culturali ove il cinema trova felice cittadinanza: gli incontri con cineasti e attori sono infatti una buona abitudine. Questa mattina alle ore 11 all'interno del complesso universitario in zona Romolo i riflettori sono tutti per il regista sperimentale e critico Morgan Fisher. L'artista americano tiene una «visiting lecture» (aperta al pubblico) per il dottorato di ricerca in comunicazione e nuove tecnologie. Argomento della lezione in lingua originale è «Abstraction in Film» nella quale si tratterà del rapporto tra astrazione e cinema. Un'occasione per cinefili e per coloro che di cinema (e di critica cinematografica) vorranno vivere tra gli studenti dello Iulm: Fisher è infatti uno dei cineasti pionieri della corrente strutturalista, abile nel porre in risalto, nei propri film, più i particolari e la tecnica di ripresa che una rappresentazione precisa di un contenuto. L'occhio indagatore di Fisher si concentra dunque sulla forma del cinema, sul suo funzionamento, e sul suo essere apparato e industria, in un'analisi dei componenti e dei vincoli imposti dalla regole cinematografiche, come la bobina, il formato, il fotogramma, l'emulsione, il suono. Laureatosi ad Harvard, Fisher dapprima svolge e nella prestigiosa università americana il lavoro di assistente e ricercatore, poi si trasferisce sulla Costa Ovest dove frequenta la University of Southern California e la scuola di cinema di Ucla proprio nel cuore degli anni Sessanta, durante i quali lo sperimentalismo nel cinema e nella musica trionfano, partendo ovviamente dal livello underground.

Quasi imprevedibile, dunque, il successivo approdo del cineasta e artista ai mitici studios di Hollywood, dove lavora come montatore nientemeno che per Roger Corman, figura di culto del cinema horror cosiddetto di serie B (quello in cui troneggiava attori come Vincent Price e Ray Milland) ma anche eccelso talent-scout, scopritore di futuri registi come Martin Scorsese, Francis Ford Coppola, James Cameron e Jonathan Demme. Dagli anni Novanta, il rapporto con l'arte si fa più stretto, e Fisher si rivolge alla pittura monocromatica.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica