«Tra l'allievo e il docente deve scattare un feeling»

«In città non solo c'è tanta offerta di formazione musicale, ma si tratta di formazione a molte sfaccettature, che può aprire parecchie strade a chi non vuole fare necessariamente una carriera tradizionale». Parole di Francesca Badalini, 44 anni, docente di piano, composizione e improvvisazione jazz alla Scuola internazionale di Milano in Foro Buonaparte. Francesca prepara per gli esami di ingresso al Conservatorio e tiene pure un corso di musica per le immagini «dedicato ai bimbi che vogliono esprimere la loro creatività».

Già, i piccoli: ma quando iniziare e dove? «C'è chi inizia prestissimo - spiega - Naturalmente va da bimbo a bimbo, secondo me l'età è intorno ai 6 anni, durante l'inizio della scuola elementare quando il bambino comincia a sapersi concentrare di più. Prima può essere gioco». La scelta del maestro a volte è quasi più importante della scuola, «è necessario che tra l'allievo e il professore scatti un certo feeling, altrimenti il percorso potrebbe essere faticoso, fino all'abbandono nei casi più estremi».

Scegliere lo strumento è una questione delicata: in generale c'è un certo «pianocentrismo, la scelta però è ampia». Occhio a che il maestro abbia i requisiti, una strada di verifica «è guardare in Internet, se non risulta niente di niente, non è un buon segno».

LuPav

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